Il piano alla Commissione Via, ma la strada è spianata

Il piano alla Commissione Via, ma la strada è spianata
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L'ITER BUROCRATICO
RONCADE Un nuovo complesso da 59mila metri quadrati all'interno di un'area da 180mila metri proprio accanto al casello di Meolo. Con la prevista creazione di centinaia di posti di lavoro, nei periodi di punta dell'attività logistica, e il movimento di 136 mezzi pesanti al giorno. Sono questi i numeri del polo logistico targato Amazon destinato a prendere forma a Roncade. Si parla di un hub di riferimento strategico, non di un centro per le singole consegne. L'operazione è stata proposta dalla Faresì Srl, controllata a metà dalla 18 Investimenti di Renis Mosole e dall'immobiliare Rb della famiglia veronese Beozzo, in collaborazione con Techbau, la società che sta seguendo l'operazione di sviluppo dello snodo logistico. E, soprattutto, con la partecipazione diretta di Amazon Italia, che ha già schierato i propri manager nel doppio confronto con le associazioni di categoria e con i sindaci della zona.

LA PROCEDURA
Dopo l'istanza preliminare, dalla conferenza dei servizi, a sua volta preliminare, era uscita la richiesta di rivedere alcuni nodi, in particolare in tema di viabilità e traffico. E la Faresì non ha perso tempo concentrando sul progetto per la realizzazione del magazzino e sulla nuova viabilità lungo la Treviso-Mare, con annessa nuova complanare per il collegamento con l'autostrada. Quest'ultimo non è un dettaglio. La maggior parte dei mezzi pesanti, infatti, dovrebbe transitare proprio lungo la bretelle interna prevista per garantire il passaggio diretto tra il polo logistico e il casello di Meolo. Oltre a tutti gli approfondimenti e le revisioni del caso, comunque, ciò che conta per la Faresì Srl è che la Regione ha detto che si può procedere attraverso lo Sportello unico attività produttive: una delle vie più veloci per arrivare alla costruzione del nuovo hub.
CONFRONTO SERRATO
Nella seconda metà di febbraio sono andati in scena gli incontri con le associazioni di categoria e i sindaci, quelli di Meolo, Casale, Casier, Silea, Monastier, San Biagio, Preganziol e Quarto d'Altino. In queste occasioni Faresì ha sostanzialmente ceduto il passo ai manager di Amazon Italia, che hanno illustrato il progetto. Il colosso dell'e-commerce ha specificato che è ancora presto per scendere nei dettagli della tipologia di contratti che verranno usati per i lavoratori. Alla luce dell'aggiornamento del progetto da parte della Faresì Srl, scatterà lo screening per la Vas o la Via, cioè la valutazione dell'impatto ambientale. La strada sembra segnata.

Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino