IL PERSONAGGIO VENEZIA Il ridisegno dell'offerta museale italiana parte da Venezia.

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IL PERSONAGGIOVENEZIA Il ridisegno dell'offerta museale italiana parte da Venezia. È infatti un veneziano, Massimiliano Zane, classe 1980, consulente in economia della cultura...

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IL PERSONAGGIO
VENEZIA Il ridisegno dell'offerta museale italiana parte da Venezia. È infatti un veneziano, Massimiliano Zane, classe 1980, consulente in economia della cultura per il Ministero della cultura, progettista culturale e consulente strategico per la gestione e la valorizzazione delle risorse culturali, il tecnico chiamato dal Ministero ad operare con la Direzione generale musei per ridisegnare e incrementare lo sviluppo del sistema museale nazionale.

Zane, con laurea in Filosofia (Produzione e ricezione artistica) e in Economia e gestione delle arti a Ca' Foscari, è un rarissimo cervello non in fuga. Nato a Venezia, da una famiglia originaria di Burano, vive ancora al Lido, nonostante sia membro Icom e Icomos, parte della Expert of Management list of Rea della Commissione europea, Crew Member of Expert list di Kea European Affair e Independent Expert del Consiglio di Europa, insegni in diverse università italiane e concorre inoltre allo sviluppo ed all'applicazione delle nuove Tecnologie per la valorizzazione della cultura come Cultural Designer per società specializzate nel settore hi-tech. «La sfida a cui siamo ora chiamati è quella di recuperare quanto la pandemia ha colpito spiega Zane -: il settore culturale da nord a sud trasversalmente è stato il settore che ha avuto il tracollo maggiore. In questo senso cercheremo di sviluppare tutte le opportunità per riportare in carreggiata le economie e i valori culturali che sono capaci di generare i nostri musei, i siti archeologici, i parchi naturalistici grazie all'opportunità data dai fondi europei. Il Pnrr, Piano nazionale di ripresa e resilienza, apre il comparto culturale a una disponibilità finanziaria inedita per l'Italia, con ben 5-8 miliardi di euro all'interno del capitolo digitalizzazione, destinati a cultura e turismo. I musei nazionali possono usufruire di questi fondi ma serve una progettazione integrata che copra differenti aspetti, quali territoriali quanto sociali, economici, di welfare, di riqualificazione». Sarà una sfida appassionante per Zane trovare nuove proposte programmatiche specifiche che possano coinvolgere l'offerta museale nazionale e locale in un nuovo rapporto di coesione, lavorando, ad esempio, su progetti che riguardino l'educazione, la mediazione culturale, la promozione della cultura del paesaggio, l'innovazione alla ricerca, il welfare e l'inclusione sociale. «I musei possono farsi portatori di questi valori spiega ancora il consulente -, interpretandoli e preparando una lunga serie di progetti che dovranno svolgersi nell'arco dei prossimi anni, volti a questa finalità nuova. Il museo evolve. Attualmente stiamo definendo delle priorità di intervento e usciremo con le prime annotazioni a inizio giugno con interventi riguardanti il sistema museale nazionale, soprattutto volto all'azione dei musei nazionali per lo sviluppo dei sistemi territoriali, chiamando in causa ad esempio, archivi, biblioteche, università, scuole, incrementando il rapporto con il terzo settore e il settore privato». L'obiettivo, a lungo raggio, è quello di creare nuove idee di sostenibilità economica culturale e turistica che valorizzi le realtà territoriali e porti flussi turistici culturali nelle delicate città d'arte come Venezia e Firenze, in sostituzione del turismo di massa.

«Dobbiamo uscire dalla morsa della passività ricettiva per passare all'accoglienza conclude Zane -. Venezia deve prendere esempio da Londra dove i musei, tutti gratuiti, sono sempre aperti e luogo di attrazione quotidiana per i residenti. I musei civici veneziani sono stati chiusi dal 2 gennaio al 4 aprile, a dimostrazione che servono solo ai turisti. È una prospettiva miope e sbagliata, una mezz'ora al museo anche solo per un caffè deve entrare nella quotidianità».
Daniela Ghio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino