IL PERSONAGGIO Udinese di nascita e maniaghese di adozione, Sebastian Di Bin

IL PERSONAGGIO Udinese di nascita e maniaghese di adozione, Sebastian Di Bin
IL PERSONAGGIOUdinese di nascita e maniaghese di adozione, Sebastian Di Bin è certamente un pianista di calibro e fama internazionali, testimoniati dall'immancabile entusiasmo...

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IL PERSONAGGIO
Udinese di nascita e maniaghese di adozione, Sebastian Di Bin è certamente un pianista di calibro e fama internazionali, testimoniati dall'immancabile entusiasmo del pubblico e della critica, nonché da un vasto palmares di grande prestigio. Il tocco raffinato ed emozionante, nutrito da uno straordinario rigoglio tecnico e da una palpitante vena poetica, è ormai il suo ben noto segno distintivo, però il musicista classe 1981 possiede ed esercita altre virtù artistiche sinora meno conosciute, seppure ugualmente meritevoli di attenzione.

Di Bin, infatti, dedica sempre più tempo alla composizione, alla poesia, alla scrittura dei testi e delle colonne sonore per i film, intrecciando ufficialmente queste sue passioni di vecchia data attraverso un master universitario in Composizione di musica per film alla Facoltà di Lettere e Filosofia e il Conservatorio Tomadini di Udine, sotto la guida del maestro Paolo Buonvino. Dopo i tre cd usciti per l'importante casa discografica americana Centaur Records della Louisiana con le pagine romantiche e tardo-romantiche, il 14 febbraio di quest'anno uscirà l'album che rivelerà pienamente il carattere eclettico e poliedrico dell'artista friulano.
IL TITOLO DEL DISCO
«È ...Soul Movies... e credo che in modo migliore spieghi l'estro che mi ha spronato a crearlo - dice Di Bin parlando del progetto contenente dieci brani firmati da lui e quattro cover - Molti tra i brani nascono dalle mie poesie o dai canovacci per i cortometraggi, ed in entrambi i casi la dimensione visiva, un'indole cinematografica se volgiamo, è estremamente rilevante. Ho voluto sfidare me stesso accontentando la mia impellente esigenza di tradurre le immagini nel linguaggio musicale, di coniugarli inscindibilmente. Persino la così detta musica pura nasce da una esperienza dell'autore, e in fondo a questa vi sono certamente delle immagini».
LE COMPOSIZIONI
Alcune simili alle canzoni senza parole, sono davvero singolarmente icastiche ed evocative, dense di atmosfere e palpabili emozioni. La maniera di trattare il materiale musicale, anche quando di base semplice e immediato, è intelligente, elegante, per nulla scontata. Si avvicina a momenti alle correnti attuali, solo per schivarle attingendo da una profonda esperienza classica, squisitamente intima e personale. «Ogni frase e nota sono marcatamente personali e sinceri, è come se avessi voluto fare una confessione attraverso il pentagramma - spiega Di Bin - Basta leggere i nomi dei brani per comprendere che sono radicati negli attimi, per vari motivi indimenticabili, del mio vissuto oppure di quello delle persone a me più vicine: Moi, Attimo di complicità, Le Confessioni, Maternità al Mare... Ci sono il turbamento e la serenità ritrovata, la commozione, l'amore di vari tipi, pure l'ironia pesante, come nel Parassita: tute le emozioni che hanno segnato un periodo della mia esistenza».
OMAGGIO ALPINO

Le elaborazioni degli standard (Smoke Gets In Your Eyes, Bohemian Rhapsody, Hymn To Freedom) sono azzeccatissime, sorprendenti seppure fedeli all'impatto originale. «Si tratta dei classici del loro genere che parlano d'amore in uno stato confusionale. La mia intenzione era di sottolineare negli arrangiamenti il valore dei testi che, evidentemente, amo e sento vicini» conclude l'artista, aggiungendo che il Sogno al Lago di Barcis parla di un evento che ha fatto sciogliere le sue confusioni riguardanti l'amore.
Dejan Bozovic
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Il Gazzettino