(p.n.d.) E ora arrivano anche le preoccupazioni per i lavoratori. Se ne è fatto interprete Pietrangelo Pettenò, consigliere regionale della Federazione della sinistra veneta...
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Ma al di là dei destini di una delle aziende legate al Mose e al Consorzio Venezia Nuova, Pettenò sottolinea il momento delicato per i lavoratori impiegati nelle opere pubbliche per la salvaguardia di Venezia. E oltre all'esponente Fds, interviene anche Alessandro Coccolo, responsabile Infrastrutture Pd metropolitano.
«Massima fiducia nei confronti del Presidente Cantone - sottolinea - Bisogna chiudere una delle pagine più vergognose della storia italiana e costruire da subito un nuovo modello di gestione per le opere di salvaguardia della Laguna e quindi anche per il Mose. A questo proposito, una volta superato definitivamente il concessionario unico, si può pensare all'istituzione di una nuova Società guidata da un management di alto profilo, che sotto controllo pubblico svolga la funzione di soggetto di riferimento per reperire le risorse per la manutenzione delle opere e gestirne la messa in gara. Inoltre, va istituito quanto prima l'Osservatorio per il Paesaggio lagunare al fine di valorizzare efficacemente le specificità ambientali e socio-economiche della Laguna veneta».
Infine sono intervenuti sulla vicenda anche Antonino Pipitone e Gennaro Marotta, consigliere regionali Idv: ««Esprimiamo la nostra più grande soddisfazione per questo provvedimento. Lo abbiamo invocato più e più volte, fin dai primi giorni dello scandalo Mose, anche con una lettera a Renzi. Siamo stati, se non gli unici, tra i pochissimi a chiederlo con chiarezza. Ed ora lo ribadiamo: è un gesto importante, nell'interesse dei cittadini e dell'imprenditoria onesta. Non si poteva rimanere nell'ambiguità. Il commissariamento del Cvn è la decisione più corretta».
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Il Gazzettino