Il Pd attacca: Serracchiani ha ottenuto migliori risultati

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LE CRITICHE TRIESTE «Veniamo a conoscenza, bontà del centrodestra,...

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LE CRITICHE

TRIESTE «Veniamo a conoscenza, bontà del centrodestra, che Fedriga e Zilli erano a colloquio col sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. Fedriga non si limiti alle sue dirette Facebook, ma venga in Consiglio e in Commissione a spiegarci cosa hanno ottenuto riguardo ai Patti finanziari Stato-Regione, per un confronto politico». Questo il commento del capogruppo del Pd Sergio Bolzonello che ieri mattina a Trieste, affiancato dal segretario regionale Cristiano Shaurli e da Roberto Cosolini, ha denunciato duramente la ristrettezza di tempi (venti) per giungere all'eventuale sottoscrizione degli accordi finanziari definendola «una corsa contro il tempo: il 31 gennaio scadrà il termine posto dal Governo e nessuno sa nulla. Ci aspettiamo che il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin batta un colpo e faccia valere il ruolo e le prerogative dell'assemblea. Anche Ferruccio Saro dice che dovrebbe essere coinvolto l'intero Consiglio». Ricorda Bolzonello: «A ottobre il governatore Massimiliano Fedriga comunicava di aver consegnato al ministro Tria un'ipotesi di accordo tra Friuli Venezia Giulia e Stato in materia finanziaria. Da allora non abbiamo sentito più nulla di concreto se non annunci. Fedriga ha detto più volte che rinegoziare il patto con lo Stato era ed è una priorità. Una questione talmente prioritaria che ci siamo ridotti a un conto alla rovescia». L'ex vicepresidente della Regione ci tiene a precisare «che non c'è alcuna strumentalità nella nostra denuncia. Abbiamo atteso che si riunisse l'ufficio di presidenza del Consiglio con la speranza di ricevere notizie sulla convocazione delle commissioni competenti. Non è accaduto nulla di tutto ciò e siamo a 20 giorni dalla scadenza che il Governo ha fissato nella legge di stabilità nazionale. Hanno tanto decantato rincara - interventi come quello dell'Irap, ma qui si parla di una partita due miliardi e mezzo. Restiamo convinti del fatto che, al di là delle posizioni, il tema del patto dovrebbe vedere le forze politiche di questa regione muoversi nella stessa direzione, l'interesse del Friuli». Dal canto suo, Cosolini ha ricordato che «questa prima manovra targata Fedriga si è chiusa proprio grazie a quella precedente e soprattutto al tanto vituperato patto Serracchiani-Padoan, quindi grazie ai 120 milioni del patto e alla crescita della compartecipazione fiscale. Non è vero che quella attuale è una manovra di investimento, il debito è in larga misura finalizzato a coprire spese che la Regione sosteneva già prima». Shaurli ha invece ricordato che «altre Regioni speciali come Sicilia e Valle d'Aosta hanno già chiuso lo scorso anno il patto con lo Stato. Il Friuli Venezia Giulia si è ridotto a essere l'ultima delle speciali. Ho l'impressione che su questi temi Fedriga e il centrodestra stiano sottostimando con superficialità la partita più importante: il Patto Serracchiani-Padoan ha migliorato il Tondo-Tremonti per circa 700 milioni». Preoccupazione anche per la situazione dei territori devastati dal maltempo: «Dalla legge di Stabilità è arrivato ben poco, anzi, quasi nulla rispetto alle stime dei danni subiti da molti territori dell'Alto Friuli e della pedemontana pordenonese. Una questione strettamente collegata è quella turistica per recuperare la funzionalità della montagna, ma manca un'analisi e la capacità di dare visione al territorio».

Elisabetta Batic
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino