Il Pd all'attacco: il piano regionale anti-covid non ci rassicura del tutto

Il Pd all'attacco: il piano regionale anti-covid non ci rassicura del tutto
LA MINORANZAUDINE L'opposizione va all'attacco sulla strategia regionale contro la pandemia. «Non è molto rassicurante quanto apprendiamo sul Piano regionale anti-Covid, che...

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LA MINORANZA
UDINE L'opposizione va all'attacco sulla strategia regionale contro la pandemia. «Non è molto rassicurante quanto apprendiamo sul Piano regionale anti-Covid, che dovrebbe permetterci di affrontare con più tranquillità i prossimi mesi, la ripresa del numero dei positivi e la preannunciata seconda ondata pandemica. Certo è bene che si aumentino i posti di Terapia Intensiva e Semintensiva negli ospedali regionali, ma quello che la Regione deve proporsi è che questi nuovi posti rimangano inutilizzati per mancanza di pazienti infetti che arrivino a rischiare di morire». Lo scrive in una nota il responsabile Sanità del Pd Fvg, Roberto Trevisan, dopo che sono state rese note le linee del Piano di potenziamento della rete ospedaliera per emergenza Covid 19 approvato in via preliminare dalla Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia.

«È bene che lo Stato Italiano tanto vituperato e minacciato dalla Giunta Fedriga - continua Trevisan - abbia già erogato per il nostro servizio sanitario quasi 35 milioni di euro solo per fare fronte alla carenza di posti letto delle nostre terapie intensive, a fronte dei due milioni messi in campo finora dalla Regione. Ma gli sforzi finanziari e organizzativi del Friuli Venezia Giulia dovrebbero mirare a predisporre la rete di prevenzione e controllo dei nuovi contagi, per il loro rilevamento precoce che permetta una tempestiva terapia, all'immediato tracciamento dei contatti dei positivi per spegnere sul nascere i focolai che dovessero svilupparsi come purtroppo e prevedibile. È necessario rinsaldare la rete territoriale costituita dai Medici di Medicina Generale, dai Dipartimenti di Prevenzione, dalla sanità Distrettuale, con protocolli operativi agili, con formazione specifica a tutti gli operatori coinvolti e con l'assunzione di tutto il personale necessario per colmare le pesanti carenze attuali».

Per l'esponente dem «è importante sapere come funziona ora la struttura che prende in carico i positivi e traccia tutti i loro contatti e l'origine del contagio; è importante sapere come ci si sta preparando alla possibile seconda ondata pandemica in autunno, con una esponenziale maggior complessità dei tracciamenti; quante risorse si stanno impiegando, e come, per reperire e formare il personale necessario. Pare che la ricerca epidemiologica di anticorpi anti Sars Cov 2 non progredisca né si sa come procede, come se la Regione avesse decretato il suo oscuramento; così come è scomparsa dai radar l'applicazione regionale per il tracciamento dei contatti, in favore della quale il presidente Fedriga aveva scoraggiato l'uso dell' applicazione nazionale Immuni». Il referente della sanità per i dem inoltre evidenzia che «è doveroso ricordare l'abnegazione con la quale il personale sanitario ha fatto fronte a questa emergenza - senza protocolli, con poche indicazioni, con scarso coordinamento fino al livello dei vertici delle aziende sanitarie, che hanno dovuto prendere le loro decisioni in solitudine, con un'Azienda di Coordinamento del tutto assente e con l'assessorato che vantava la non ingerenza della politica nelle scelte dei tecnici. È necessario che ci sia una accurata disamina di quanto è successo da febbraio a ora, per individuare tutto quello che non ha funzionato nel nostro apparato di sanità pubblica e correggere gli errori affinché non abbiano più a ripetersi». Trevisan ritiene «un peccato» che sia stata bocciata la commissione d'inchiesta.
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Il Gazzettino