Il patriarca apre il processo di beatificazione di Mechitar

Il patriarca apre il processo di beatificazione di Mechitar
LA CERIMONIAVENEZIA La chiesa di San Martino ha ospitato ieri la cerimonia di apertura del processo di beatificazione del servo di Dio Pietro Mechitar di Sebaste, abate fondatore...

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LA CERIMONIA
VENEZIA La chiesa di San Martino ha ospitato ieri la cerimonia di apertura del processo di beatificazione del servo di Dio Pietro Mechitar di Sebaste, abate fondatore della congregazione Armena Mechitarista. In questa occasioone il patriarca Francesco Moraglia è intervenuto per ricordare la figura dell'abate, morto a San Lazzaro degli Armeni il 27 aprile 1749.

«La presente circostanza - che si verifica ancora una volta l'8 di settembre (data emblematica nella vita del Servo di Dio Pietro Mechitar) - rappresenta per tutti noi, per l'intera Chiesa - ha esordito il patriarca Moraglia - quella universale e quella particolare che è in Venezia, e per la Congregazione Armena Mechitarista un momento di vera grazia. Ringrazio coloro che si sono fatti parte attrice della riapertura o, meglio, della ripresa del processo di beatificazione del servo di Dio Pietro Mechitar di Sebaste. Innanzitutto esprimo riconoscenza a Sua Eccellenza Boghos Levon Zekiyan, Arcieparca di Costantinopoli degli Armeni e Delegato Pontificio della Congregazione Armena Mechitarista, ai monaci dell'Abbazia di San Lazzaro e, infine, alla Postulatrice la dottoressa Valentina Vartui Karakhanian».

«Con l'odierna ripresa del processo - ha aggiuntok Moraglia - in un certo senso, questa storia ecclesiale di santità viene a riavviarsi. Esso era stato aperto per la prima volta il 9 settembre 1844, presso il Palazzo Patriarcale di Venezia, sotto la presidenza dal Patriarca Iacopo Monico, ma subì varie interruzioni e incontrò tante fatiche, dovute per lo più all'accavallarsi di grandi e amare vicende storiche guerre, epidemie, genocidi, persecuzioni che hanno toccato (anche molto duramente nei secoli scorsi) la vita del mondo, della Chiesa e dello stesso popolo armeno e che, del resto, hanno contraddistinto sempre l'intera esistenza del servo di Dio che, battezzato con il nome Manuk, nacque il 7 febbraio 1676 a Sebaste nell'Anatolia centrale ed assunse il nome di Mechitar a quindici anni all'inizio della sua vita religiosa e all'ingresso in monastero; la sua morte avvenne a Venezia il 27 aprile 1749 e il suo corpo fu sepolto sotto il pavimento del presbiterio di San Lazzaro».
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Il Gazzettino