Il palaNatale incorona Manildo «Non siamo di sicuro alla fine»

Il palaNatale incorona Manildo «Non siamo di sicuro alla fine»
LA CENATREVISO C'erano tutti quelli che ci dovevano essere. Anche qualche faccia a sorpresa. Nella cena sotto il palaNatale (nella foto Camolei con Grigoletto, Rosi e Manildo),...

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LA CENA
TREVISO C'erano tutti quelli che ci dovevano essere. Anche qualche faccia a sorpresa. Nella cena sotto il palaNatale (nella foto Camolei con Grigoletto, Rosi e Manildo), organizzata dall'assessore Paolo Camolei martedì per lanciare, seppure informalmente, la campagna elettorale di Giovanni Manildo, il giochino più gettonato è stato la conta dei presenti. Quasi trecento le persone arrivate essenzialmente per ascoltare Manildo.

PRESENTI-ASSENTI
C'erano ovviamente i big del Pd cittadino e il neo segretario provinciale Giovanni Zorzi, rappresentanti di Ascom, sindacati, categorie degli artigiani, professionisti, esponenti del mondo del volontariato. Non c'era nessuno della sinistra, assenza che si è fatta notare, e non c'era nessuno di Rivivere Treviso. Insomma: se Manildo punta a una coalizione a trazione civica, ha raccolto tutti quelli di cui aveva bisogno. Durante la serata, corsa via in un clima di grande serenità, si è parlato poco di elezioni, se non per un accenno di Camolei: «Giovanni - ha detto rivolgendosi a Manildo - stiamo concludendo il primo tempo, ma ci sarà bisogno di scendere in campo anche per il secondo». Si è parlato molto invece di quello che questa amministrazione ha fatto. Manildo, verso la fine, ha preso la parola per un breve intervento. Che si è trasformato in una cavalcata tra ricordi e cose realizzate: «Natale è tempo di bilanci - ha sottolineato - ma non possiamo dire di essere arrivati alla fine di questa esperienza amministrativa. Noi siamo ancora in campo e lo saremo fino all'ultimo giorno, impegnati non in campagna elettorale ma ad amministrare la città».

Per la precisione la corsa a Ca' Sugana Manildo la inizierà solo dopo lo scioglimento del consiglio comunale. Non prima. Magari saranno altri a correre per lui. Ha quindi ricordato gli interventi nelle piazze, il ritorno delle grandi mostre, la svolta green con la raccolta differenziata e la decisione di piantare tre alberi per ogni pianta abbattuta. Ha parlato del «sistema della ciclabilità, ci abbiamo messo mano dopo tantissimo». Non ha dimenticato le risorse in arrivo per i quartieri e nemmeno la questione immigrazione: «Ce ne siamo occupati senza tabù e abbiamo salutato con grande favore il cambio di strategia del ministro Minniti. Abbiamo posto delle condizioni severe, fatte di accoglienza con regole le lavoro. Treviso oggi, assieme alla sua provincia, è una delle città più sicure d'Italia».
P. Cal.
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Il Gazzettino