Il paese e i comuni vicini si svegliano per il rumore

Il paese e i comuni vicini si svegliano per il rumore
(Ca.B.) Notte in bianco per centinaia di residenti a Monselice, disturbati dalla musica ad altissimo volume sparata al rave party di via Fonda. Tantissime le segnalazioni fatte ai...

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(Ca.B.) Notte in bianco per centinaia di residenti a Monselice, disturbati dalla musica ad altissimo volume sparata al rave party di via Fonda. Tantissime le segnalazioni fatte ai carabinieri e all'amministrazione comunale, così come moltissimi sono stati i messaggi di sdegno pubblicati sulla pagina Facebook Sei di Monselice se.

Dal quartiere del Redentore e da quello del Carmine, passando per il centro e poi da Marendole e persino da Arquà Petrarca sono fioccate le proteste: la musica è stata avvertita ovunque, complice il vento che ha trasportato lontano i suoni.
In una città in cui vige il divieto per i locali di sforare i 70 decibel, il frastuono del rave party ha colto tutti di sorpresa.
E ora le autorità invitano i cittadini a sporgere denuncia per il disturbo recato alla quiete pubblica. «L'amministrazione comunale provvederà già domani (oggi, ndr) a denunciare il proprietario del terreno in cui si è svolta la festa - fa sapere l'assessore Gianni Mamprin - Ieri notte stavo tornando a casa dalla manifestazione Calici di Stelle, quando è cominciata la musica. Ho ricevuto tantissime telefonate di protesta e con l'assessore Parolo ci siamo attivati per cercare di capire cosa stesse succedendo. Mi hanno avvisato che tantissimi ragazzi si stavano riversando in un campo, persino saltando fossati e tagliando le recinzioni delle proprietà confinati. In mattinata sono andato sul posto e sono rimasto senza parole per quello che ho visto. In particolare mi ha colpito un gruppetto di ragazzini veronesi di 15-16 anni, che uscivano dal rave ancora con bottiglie e taniche di birra sotto il braccio. Mi chiedo dove siano i loro genitori».

La vicenda ha sollevato anche le polemiche di chi si aspettava un intervento più severo e decisivo da parte delle forze dell'ordine. «I carabinieri avevano le mani legate dato che la festa si svolgeva in un'area privata e più di tanto non potevano fare, ma mi sento di ringraziarli a nome di tutti» fa sapere Mamprin. Se i carabinieri avessero ottenuto un mandato per entrare nella proprietà, inoltre, si sarebbe corso il rischio che i partecipanti alla festa si riversassero lungo le vie della città, magari creando maggiori disordini e scompiglio.
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Il Gazzettino