IL NODO TREVISO «Noi ci sediamo al tavolo della cultura con idee, proposte

IL NODO TREVISO «Noi ci sediamo al tavolo della cultura con idee, proposte
IL NODOTREVISO «Noi ci sediamo al tavolo della cultura con idee, proposte e progetti. Siamo imprenditori e il nostro obiettivo non è sicuramente quello di parlare a vuoto o,...

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IL NODO
TREVISO «Noi ci sediamo al tavolo della cultura con idee, proposte e progetti. Siamo imprenditori e il nostro obiettivo non è sicuramente quello di parlare a vuoto o, peggio ancora, di parlarci addosso. Comunque, è il Comune a dover definire le linee guida del percorso culturale per questa città» esordisce Sergio Manfio che, insieme al fratello, ha fondato la srl Gli Alcuni. Un organismo complesso, con un organico consistente, circa un centinaio di persone, impegnato a lavorare su più fronti, dal cartone animato alle produzioni di spettacoli dal vivo per bambini al Festival del cinema per i ragazzi. Poi, chiarisce: «Se il Comune propone il Festival del tiramisù gli Alcuni fanno un passo indietro. Ma se l'amministrazione punta, ad esempio, sui Festival noi ne abbiamo tre: Ciack junior con cui siamo emigrati a Jesolo perchè Trevido non aveva fondi per sostenerlo, il Festival del gospel e quello del teatro per ragazzi. In questo caso saremmo presenti».

LA PUNTUALIZZAZIONE
A Sergio Manfio sta a cuore, però, mettere i puntini sulle i per quanto riguarda i contributi che il Comune affida agli Alcuni. Soprattutto, in merito all'ultima richiesta che il Gruppo ha avanzato per ottenere un finanziamento aggiuntivo di 100mila euro. «Il periodo del covid ha creato una piccola voragine nei nostri conti. Fino a ieri abbiamo ripianato le perdite del teatro Sant'Anna e del Parco degli Alberi Parlanti con parte dei proventi del settore cartoon. Ora è più difficile. Abbiamo bisogno che il Comune ci dia una pacca sulla spalla e ci dica camminiamo insieme a voi. Poi, magari ci offre 3.500 euro invece dei 100mila che abbiamo chiesto». Manfio ha un pensiero che gli gira in testa. Riguarda la gestione di villa Margherita: «I fondi che il Comune ci attribuisce per tenere aperta villa Margherita dovrebbero essere inseriti nel capitolo di spesa del Patrimonio e non in quello della Cultura. Altrimenti sembra che mangiamo tutti i soldi disponibili togliendoli ad altre realtà trevigiane. Ma non è così. Abbiamo reso uno spazio alla città e la riprova è che il Comune farà Suoni di Marca proprio a villa Margherita».
I sassolini escono uno alla volta dalla capiente scarpa degli Alcuni. «La giunta Manildo ha decurtato di 40mila euro il contributo per villa Margherita che, alla fine, è di 75mila euro l'anno. Per l'attività realizzata al teatro Sant'Anna, con una programmazione che è una delle più lunghe d'Italia, invece, non abbiamo mai ricevuto un baiocco. Paghiamo l'affitto alla parrocchia, paghiamo il personale, oltre alle compagnie che ospitiamo ed è evidente che l'incasso non basta a coprire i costi. Eppure lo facciamo perchè per noi i bambini sono gli spettatori del futuro e meritano un'attenzione particolare» sottolinea Sergio Manfio.
E L'OPPOSIZIONE
«Il sindaco Conte rifiuta un tavolo della cultura aperto a tutti gli operatori presenti in città. È un atto di arroganza e di chiusura. E se non si aprono le porte, c'è il rischio di seguire semplicemente un'impostazione clientelare». Giovanni Tonella, segretario cittadino del Pd ed ex capogruppo a palazzo dei Trecento, aggiunge: «Il sindaco è anche improduttivo. Per il momento si beneficia solo di operazioni a livello regionale, per altro discutibili». Va giù duro anche Gigi Calesso. «Conte dice che il rapporto con gli Alcuni è basato su una convenzione di 20 anni fa. Ma c'è stata la riconferma solo due anni fa, con regolare bando tira le fila il sindaco deve rendersi conto che senza il confronto non se ne esce».

Valeria Lipparini
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino