Il Mose in funzione dal Capodanno 2022

Il Mose in funzione dal Capodanno 2022
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IL DOCUMENTO
VENEZIA Il 31 dicembre 2021 la consegna definitiva del sistema Mose, a protezione della Laguna di Venezia dalle acque alte. La data è contenuta nel Bilancio 2018 del Consorzio Venezia Nuova, il concessionario per la costruzione della grande opera di ingegneria inserita nella legge obiettivo di 18 anni fa. Il documento finanziario è stato pubblicato ieri sul sito istituzionale del Cvn e il cronoprogramma illustrato parla di movimentazione delle paratoie per il 2019. E questo è avvenuto durante l'estate, facendo emergere qualche problema di corrosione dei materiali, tanto che si è resa necessaria una nuova gara per valutare i correttivi. Si parla poi di termine della realizzazione degli impianti definitivi per giugno del prossimo anno e infine si decreta la consegna delle opere e l'inizio della gestione per il 31 dicembre del 2021. Si aggiunge però che «per rispettare le tempistiche indicate nell'atto del completamento sarà necessario imprimere la massima accelerazione possibile nel corso del 2019 ai lavori impiantistici, sia provvisori che definitivi». E l'attuale incertezza istituzionale non aiuta: ad oggi mancano sia il commissario per il completamento del Mose voluto dal Governo con lo sbloccacantieri, sia il Provveditore alle Opere pubbliche del Triveneto, visto che il precedente titolare è in pensione dal 31 agosto.

I NUMERI
Secondo la contabilità, la produzione complessiva svolta nel 2018 ammonta a 74 milioni di euro. Il costo finale stimato è di 5.493 milioni dal 2003 al 2018. I residui finanziamenti programmati dal Governo ammontano a 221 milioni, fino al 2024. A ciò si aggiunge l'ulteriore richiesta, istruita dal Cvn nel corso del 2018, per ottenere dal Ministero delle Infrastrutture l'autorizzazione a usare somme residuali derivanti da contributi già assegnati dal Cipe, che ammontano a 413 milioni.
L'ANNO IN CORSO
Il 2019 è un anno particolarmente impegnativo: è necessario completare i principali edifici tecnici alle bocche di porto provvedendo anche all'inserimento architettonico delle parti a vista che dovrebbero in qualche modo camuffare l'impatto paesaggistico. Ma anche disporre delle forniture degli impianti commissionati provvedendo alla loro installazione e garantire in corso d'opera la gestione e la manutenzione sperimentali degli elementi che costituiscono le barriere.
Anche perchè è ancora in corso la gara per la manutenzione delle paratoie, condizionata dai ricorsi dei partecipanti all'appalto e alla necessità di rivedere anche il progetto per gli intoppi tecnici riscontrati.
Nel bilancio si legge che entro la fine di quest'anno dovrebbe iniziare la manutenzione della schiera di barriere di Treporti. Ma anche che non è ancora chiaro dove dovrà svolgersi la manutenzione: negli anni precedenti era previsto che il luogo deputato all'attività fosse l'Arsenale, con i lavori che però sono stati sospesi nel 2018 perchè il Provveditorato, recependo le istanze locali, ha chiesto al Consorzio di verificare la fattibilità della realizzazione della linea di manutenzione nell'area ex Pagnan a Porto Marghera, in terraferma, dove il rifornimento dei materiali.
IL DISAVANZO
Nel documento infine si mettono le mani avanti: perchè la gestione evolva positivamente - si dice - occorre che sia garantito al Cvn un sostanziale equilibrio finanziario tra incassi attesi per l'esecuzione dei lavori di completamento, dei ripristini e delle attività di avviamento e il pagamento dei relativi costi, sostenuti e da sostenere, e per il funzionamento del Consorzio.

Si parla anche di disavanzo, da aggiungere a quello modesto del 2018 - perdita di 195mila euro - e di quello che dovesse verificarsi in futuro «soprattutto in ragione dell'esigenza di interventi tecnici straordinari per rimuovere criticità con riguardo a lavori già effettuati» cioè per rimettere mano a tutto quello che non funziona come da progetto.
Raffaella Vittadello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino