Tre anni di tempo per riproporre il modello Mira a Venezia, in Città metropolitana e magari anche in Veneto. Quando ancora i risultati dai seggi erano top secret e arrivavano...
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Una vittoria per la segretaria metropolitana del Pd che rivendica un ruolo importante del partito («senza bisogno di chiedere a Renzi cosa fare o di venire qui, ma tenendolo informato») nella costruzione del progetto che ha portato il civico Dori a sbaragliare prima il Movimento 5 Stelle e poi i fucsia di Brugnaro al ballottaggio. «Se a Mirano e a Jesolo abbiamo creduto nella buona amministrazione e chi ha lavorato bene è stato premiato, quello di Mira è stato un successo costruito da zero. Con la generosità del Pd che ha investito su una figura civica ed è rimasto unito. Anche chi inizialmente era scettico sulla nostra decisione di proporre Dori, alla fine ha creduto in noi e capito il mio spirito di apertura», commenta Scattolin, dalla sede del Pd metropolitano in piazzale Bainsizza a Mestre. E lancia un messaggio a Luigi Brugnaro: «E' stato molto presente a Mira, a volte non si capiva chi tra lui e la Trevisan fosse il candidato. Ha messo in moto una macchina costosa e professionale ma noi abbiamo dimostrato che persone credibili valgono più di tutto questo. Marco è l'espressione vera del civismo, un modello da portare avanti e che farà la differenza a Venezia e in tutto il Veneto». Dopo questa tornata elettorale il Pd torna a credere che Brugnaro si possa battere.
Per 149 voti (dei marconesi) il Pd ha visto però sfumare l'en plein ai ballottaggi, che avrebbe potuto addolcire i risultati disastrosi a livello nazionale. E Scattolin, che ha passato la notte a fare la spola tra Mira e Mirano, per festeggiare con Dori e Maria Rosa Pavanello, si risveglia arrabbiata. E il primo commento lo dedica ai «traditori di Marcon»: «Se il centrosinistra ha perso e il Comune è finito nelle mani della Lega la responsabilità è solo di Follini (il sindaco uscente, ndr). Proprio come è successo a Salzano, dove non sappiamo andare uniti e dove prevalgono i personalismi, a vincere sono gli altri. Di nuovo qualcuno dovrebbe vergognarsi: Follini diceva di voler ricostruire il centrosinistra a Marcon, ora forse lo farà con la Lega. Se al primo turno avesse vinto lui, noi certamente lo avremmo sostenuto al ballottaggio». Quello di Caputo, secondo la segretaria metropolitana, è stato quasi un miracolo: «Per pochi voti ce l'avrebbe fatta anche con il centrosinistra diviso». Intanto però ieri gli elettori si sono ritrovati di fronte a un centrosinistra vincente da un lato, a Mira, con una formula di centrosinistra in alleanza con Mdp e dall'altra, a Jesolo, con un'apertura totale, anche al centrodestra: «A livello locale gli elettori guardano le persone. Le critiche si sono rivelate ingiuste: di fatto a Jesolo con Valerio Zoggia abbiamo portato avanti un progetto che funzionava. Ogni Comune ha una storia che va rispettata».
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Il Gazzettino