Il ministero bacchetta Hypo Bank per la scelta di escluderlo dalla trattativa Affondo di Serracchiani

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UDINE - (A.L.) «Un incomprensibile tentativo di delegittimare l'importante ruolo di mediazione svolto dalle istituzioni». Così il ministero dello Sviluppo economico è intervenuto con una nota sulla decisione di Hypo Alpe Adria Bank di respingere le sollecitazioni delle organizzazioni sindacali ad aprire al Mise il tavolo di confronto per la gestione della mobilità di 110 addetti, al via il 7 ottobre. A renderlo noto Pietro Santoro (Rsa First Cisl). Al Mise i vertici di Hypo Alpe Adria Bank hanno imputato «il ruolo di tutela e di assistenza di una sola parte coinvolta nel confronto». Una considerazione, afferma la nota ministeriale, «gratuita» che testimonia la «indisponibilità più volte manifestata dalla banca a risolvere i problemi che lei stessa ha creato in Italia». Una posizione condivisa dalla presidente Serracchiani, che afferma: «La condotta dei vertici austriaci di Hypo Bank nei confronti dei soggetti istituzionali nazionali e regionali prosegue con immutata tracotanza».

Il 7 ottobre a Tavagnacco, dunque, si terrà il primo incontro per verificare quale accordo sia possibile a sostegno dei lavoratori che perderanno il posto. I sindacati avrebbero voluto avere al loro fianco come «esperti» il Mise e la Regione, che si erano detti disponibili. Perciò, considera Santoro, per il sindacato «è inaccettabile la pretesa della direzione generale della banca» «di avocarsi la decisione sulla composizione della delegazione sindacale». Secondo l'azienda, infatti, «le Rsa avrebbero facoltà di chiedere esperti tecnici, ad esempio un legale, e non organi politici o pubbliche amministrazioni».
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Il Gazzettino