Il maresciallo Verde davanti al giudice

Il maresciallo Verde davanti al giudice
(M.A.) L'ex compagno di Debora Sorgato, il maresciallo dei carabinieri Giuseppe Verde, domani sarà davanti al giudice del tribunale militare di Verona per rispondere del reato di...

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(M.A.) L'ex compagno di Debora Sorgato, il maresciallo dei carabinieri Giuseppe Verde, domani sarà davanti al giudice del tribunale militare di Verona per rispondere del reato di detenzione illegale di munizioni. Il carabiniere, del tutto estraneo al delitto di Isabella Noventa, è comunque stato monitorato dagli investigatori dell'omicidio della segretaria. E la polizia, su mandato del sostituto procuratore Giorgio Falcone titolare delle indagini per la scomparsa della 55enne di Albignasego, il 28 aprile ha perquisito l'ufficio del maresciallo nella caserma di via Rismondo. Al carabiniere gli uomini della Mobile hanno sequestrato un iPad, diversi scritti in cui parla del suo rapporto sentimentale con Debora, e materiale informatico con informazioni ricavate dalla banca dati delle forze di polizia. E secondo l'accusa avrebbe anche estrapolato dati relativi proprio a Isabella Noventa. Per questo è stato iscritto nel registro degli indagati per violazione del segreto d'ufficio e accesso abusivo alla banca dati delle forze di polizia. Ma durante la perquisizione gli uomini della Mobile, all'interno della cassaforte in uso al maresciallo, hanno trovato e sequestrato tre proiettili calibro 9x19, vecchi di quasi 11 anni, che non avrebbe dovuto detenere. Ed è per questo che è finito davanti al giudice del tribunale militare difeso dall'avvocato Carlo Bermone. Giuseppe Verde poi la sera del 7 marzo ha chiamato i colleghi dell'Aliquota operativa per effettuare una perquisizione nella sua abitazione di via Vigonovese che condivideva, in parte, con Debora Sorgato in carcere insieme al fratello Freddy e alla tabaccaia Manuela Cacco per l'omicidio di Isabella Noventa. E i carabinieri, insieme alla polizia, hanno svuotato uno scatolone di proprietà di Debora trovato in un armadio. E c'erano 124 mila euro in contanti. Poi sotto un piumone gli inquirenti hanno trovato due pistole: una Beretta calibro 7.65 con 71 proiettili, e un'Astra 9x21 corredata da 51 proiettili.
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Il Gazzettino