IL MALTEMPO BELLUNO Ancora quasi mezzo metro di neve fresca ieri, con conseguenti

IL MALTEMPO BELLUNO Ancora quasi mezzo metro di neve fresca ieri, con conseguenti
IL MALTEMPOBELLUNO Ancora quasi mezzo metro di neve fresca ieri, con conseguenti disagi sui territori già piegati dalle precedenti perturbazioni. Pericolo valanghe quasi massimo,...

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IL MALTEMPO
BELLUNO Ancora quasi mezzo metro di neve fresca ieri, con conseguenti disagi sui territori già piegati dalle precedenti perturbazioni. Pericolo valanghe quasi massimo, al grado 4, e viabilità in tilt per tutta la giornata. È senza fine l'emergenza nel Bellunese che si è risvegliata con l'ennesima precipitazione a carattere nevoso in meno di due mesi. Una beffa ad impianti chiusi: con il record di 5 metri di sommatoria di neve fresca da inizio dicembre a Col dei Baldi (1.900 metri ad Alleghe) e Monte Piana (2.265 metri ad Auronzo). Non si vedeva da 15 anni. Ma con la troppa neve anche ieri slavine a ripetizione, che hanno anche bloccato strade, come la comunale Lamon-San Donato, in alto Feltrino, dove la neve è arrivata a 30 metri da una abitazione, o l'arteria che conduce alla frazione di Ornella di Livinallongo, che è rimasta isolata un paio di ore. Altre slavine in località Panolz nel comune di Borgo Valbelluna e Casamazzagno in Comelico che hanno lievemente interessato qualche edificio senza creare danni.

BELLUNESE SENZA PACE
Ieri mattina il bollettino Arpav segnalava 43 centimetri di neve fresca caduta in 24 ore a Casera Coltrondo (1.960 metri), 40 centimetri a Cortina (1.265 metri), 45 centimetri ad Arabba (1630 metri). I vigili del fuoco del comando bellunese stavano ancora terminando gli interventi di rimozione della neve di inizio gennaio e si sono visti arrivare la nuova emergenza. Una quarantina gli interventi dei pompieri che hanno riguardato anche 4 vecchi edifici crollati sotto il peso del manto nevoso: le macerie di una vecchia casa a Seren del Grappa sono finite in strada, così come un fienile a Limana, dove l'arteria è stata chiusa per alcune ore. Tetti volati da due tabià in Cadore tra Tai e Venas. Ma che sarebbe stata un'altra giornata difficile lo si era capito fin dalla mattina quando sulla statale di Alemagna, tra Borca e Cortina, la carreggiata ricoperta di neve ricordava i paesaggi di 30 anni fa. È scattato il blocco per i mezzi pesanti sopra le 7,5 tonnellate, con filtraggio della polizia a Longarone che operava al grado giallo del piano neve (terzo su una scala di 5). Ma anche due auto in contemporanea sulla statale 51 ieri faticavano a passare per gli alti cumuli a bordo strada. Vista l'emergenza, è stata cancellata la gara di granfondo Dobbiaco-Cortina, con traguardo nel centro della Perla delle Dolomiti, in piazzale della stazione. Per tutta la giornata ha lavorato con mezzi e uomini Veneto Strade, che aveva chiuso la sera prima i passi dolomitici che restano impraticabili anche oggi, dal Pordoi, al Giau, dal Fedaia al Val Parola.
LA PAURA

Ma se nessuna persona è rimasta ferita nel Bellunese si è rischiato grosso fuori regione. In provincia di Trento, una valanga ha travolto un gruppo di quattro scialpinisti sul Dosso di Costalta, sopra Baselga di Piné. Un membro della comitiva è riuscito a dare l'allarme. Sul posto sono intervenuti due elicotteri che hanno trasportato gli scialpinisti all'ospedale di Trento. Fortunatamente nessuno è grave. Paura anche in Alto Adige per scialpinisti. A Plan de Corones, alle 14.40, si è staccata una slavina nei pressi del rifugio Genziana. Una persona è stata travolta. Sul posto sono intervenuti l'elisoccorso Pelikan 2, il soccorso alpino, i vigili del fuoco e i carabinieri. A pochi minuti di distanza una valanga si è abbattuta invece a Obereggen nei pressi della pista Oberholz, uno snowboarder è rimasto parzialmente sepolto, ma non ha neanche dovuto ricorrere alle cure mediche. E ancora: una valanga sulla pista di rientro a Ravascletto (Udine). Il distacco sarebbe partito dal cosiddetto gjalinar, un canale di discesa fuoripista, rovinando fino alla pista battuta. Non ci sono stati sciatori coinvolti. Nessuna persona coinvolte neanche nella slavina che si è staccata in tarda mattinata a Bienno, nel Bresciano.
Olivia Bonetti
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Il Gazzettino