In tempo di crisi vengono spesso fuori le idee migliori. Anche una città come Venezia, che vive da decenni su una rendita di posizione basata sullo sfruttamento del turismo di...
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Qualche numero per capire la realtà: oggi ci sono circa 1.200 imprese italiane che operano in Turchia, in buona parte del Nordest e l'interscambio commerciale italo-turco supera i 20 miliardi di dollari. Siamo insomma il quarto partner mondiale e il secondo in Europa. Istanbul ha 18 milioni di abitanti e i benestanti sono sempre più numerosi e alla ricerca di quelle eccellenze di cui l'Italia è ancora il miglior offerente al mondo. Venezia è una di quelle eccellenze e in Turchia "Venedik" è conosciuta da tutti. Un marchio molto più forte dello stesso "made in Italy".
L'operazione ha visto in prima linea il Consorzio di albergatori lidensi "Venezia e il suo Lido" con il sostegno della Pro loco di Lido e Pellestrina e alcuni partner commerciali che hanno compreso l'iniziativa e hanno deciso di rischiare per espandere i propri mercati. Eccoli: Seguso, Destination Venice, La Parigina, Siton, Al Duca d'Aosta, Boncompagni, Palakisses, nonché i Musei civici veneziani e Vela Spa.
È andata bene, nel senso che la risposta c'è stata anche se i frutti si vedranno a partire dalla prossima stagione. Una "benedizione" dell'iniziativa è arrivata anche dal premier Matteo Renzi, che ha incontrato il gruppo durante il forum Italia-Turchia.
«È un nuovo modo di promuovere il Lido - spiega Michela Cafarchia, albergatrice e presidente del Consorzio - e un tentativo per uscire da una crisi pesante. I nostri progetti cercano di fare del Lido un valore aggiunto per Venezia, un nuovo punto di vista per visitare la città storica. Il Lido offre ciò che Venezia non ha: sport, spiagge, un circuito unico in Italia di ville Liberty, ambienti naturali, tranquillità e la vicinanza ai monumenti veneziani».
Mentre altre località, anche lontane, utilizzano il nome di Venezia per attirare il turismo (vedi Jesolo e le Terme euganee), il Lido all'estero non è conosciuto, tanto che alle fiere internazionali capita venga inserito come una nuova presenza.
«Da questo momento - prosegue Cafarchia - ci presenteremo così ai mercati, con un evento all'anno nei Paesi più promettenti. Per una volta, insomma, il Lido vuol fare da locomotiva per Venezia, ma non la Venezia della chincaglieria cinese, ma delle eccellenze che ancora ci sono. Contiamo poi che le relazioni con Turkish airlines, che ha sposato la nostra iniziativa, portino all'attivazione di pacchetti turistici completi tra volo, soggiorno, attività ricreative e culturali, shopping e trasporto pubblico».
A breve il Consorzio lancerà il portale www.veneziaeilsuolido.it. Previsto anche un grande movimento sui social: Twitter, Instagram, Youtube e Facebook.
«Siamo orgoliosi - conclude - perché armati della sola determinazione siamo riusciti a sfondare la barriere politiche e delle associazioni».
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Il Gazzettino