Il libro autobiografico: «Voleva scriverne un altro»

Il libro autobiografico: «Voleva scriverne un altro»
L'AVVENTURA LETTERARIA CAERANO Nei suoi libri, Carlo Brusadin ci mette il cuore. E trasmette il cuore delle sue protagoniste. Lo...

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L'AVVENTURA LETTERARIA

CAERANO Nei suoi libri, Carlo Brusadin ci mette il cuore. E trasmette il cuore delle sue protagoniste. Lo ha fatto di recente con Il mio nome è Rachele, la storia una ragazza speciale e della sua mamma. E lo ha fatto, sei mesi fa, con Dietro al mio sorriso, il libro autobiografico nel quale Isabella Bandiera si è raccontata senza filtri.
Un'occasione che la 37enne ha voluto per mettere nero su bianco le parti più intime di un'esistenza fatta di momenti belli e altri tremendi. Di lei e del suo libro ora lo scrittore parla poco. Quasi con pudore. Ma ne emerge un ritratto affettuoso: «L'ho conosciuta un paio di anni fa racconta Brusadin, poi lo scorso anno mi ha chiesto di aiutarla con il libro. Una racconto biografico che guardava avanti, che usava il passato per dare una prospettiva e un sapore al futuro per i molti progetti che stava seguendo». Un libro, e una donna, che guardavano avanti. Più che mai. «Non mi ha mai trasmesso il sapore di un testamento, anzi! Diceva che avrebbe già voluto scrivere la seconda parte aggiunge. E io ridendo dicevo che l'avrei volentieri aiutata tra trent'anni! Era solare e positiva, con il sorriso sempre stampato in viso. Non l'ho mai vista triste o pensierosa e lei mai ha trasmesso nulla che potesse, anche solo lontanamente, far pensare a una tragedia. Non ha mai accennato ai suoi problemi e alle vicende che stava vivendo, tutto questo lo ho scoperto solo con le notizie di questi giorni e ancora non posso crederci». Dalle parole di Isabella è emerso anche il legame con la mamma: «Ne ha parlato in alcuni punti del libro, sempre con grande delicatezza e con affetto. Si vedeva che la amava. Isabella aveva una vita molto attiva e seguiva mille cose, non era certo facile fermarla o immaginarla con le mani in mano» ricorda amaramente Brusadin.
Laura Bon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino