IL LIBRO Atto primo. Era il 1922 e il primo vaporetto elettrico navigava sulle

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IL LIBRO
Atto primo. Era il 1922 e il primo vaporetto elettrico navigava sulle acque del Canal Grande di Venezia. Vent'anni prima il Consiglio comunale aveva votato una delibera per modificare i vaporetti (che andavano a vapore e successivamente a nafta, producendo fenomenale inquinamento in città) in battelli elettrici. Sembrava fatta ma la cosa durò qualche mese e il silenzioso battello venne fornito di un motore diesel: batterie con poca autonomia e poca potenza. Atto secondo: nell'ottobre 1989, in Canal Grande naviga un vaporetto elettrico (prototipo da 6 miliardi) creato da Alutekna, Enel e altre aziende italiane. C'è mezzo mondo a vedere. Il progetto è di far diventare tutti i vaporetti elettrici, e poi chissà. Quel vaporetto è scomparso, nel silenzio, un anno dopo. Atto terzo: urla di gioia nel 2016 perché a Venezia arriveranno alcuni vaporetti ibridi; mentre in molti continenti quelli elettrici funzionano già, eccome.

È quello che spiega Edo Ronchi, 71 anni, ecologista, studioso, docente universitario, per due volte ministro all'ambiente nei governi Prodi e D'Alema; ora presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile - nel suo ultimo libro Le sfide della transizione ecologica (Piemme, 299 pagg, 18 ).
LE TESI
Ronchi ha ricomposto tra le pagine del volume il mosaico che aveva elaborato in alcuni anni nel blog tenuto sull'Huffington Post, al quale ha aggiunto altri testi, seguendo cinque tematiche. Prima quella del taglio delle emissioni di gas serra per raggiungere gli impegnativi obiettivi dell'Unione Europea: meno 55 per cento entro il 2030 e zero, ovvero il traguardo, chiamato «neutralità climatica», nel 2050.
Poi il passaggio dalle fonti fossili a quelle rinnovabili. Terzo tema la conversione ecologica dell'economia che deve diventare circolare e decarbonizzata. Ultimi due la gestione dei rifiuti e le «green city», le città vanno cioè rigenerate e riorganizzate. Se la lettura del diario-documento di Edo Ronchi può a volte perfino sconsolare sullo sfondo resta la voglia di combattere per un'occasione storica dalle grandi potenzialità. Momento che molti governi paiono aver capito, finalmente; basti pensare all'Europa col suo Green Deal e col Next Generation. Non sappiamo quale sarà l'esito di questa sfida spiega Ronchi ma si dovrà lavorare ancora molto sul piano dell'informazione. Un esempio? C'è voluto parecchio tempo perché la collettività si rendesse conto che la sigaretta non fosse solo una cosa piacevole ma il fumo (cosa ben nota) provocasse danni letali; lo stesso dovrà accadere per la percezione della crisi climatica, che esiste ma molti negano.

Adriano Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino