Il governo brinda: «Ma il pericolo resta»

Il governo brinda: «Ma il pericolo resta»
ROMA - Festeggia Matteo Renzi. Brinda Paolo Gentiloni. L'eventuale vittoria del leader xenofobo dell'ultradestra Norbert Hofer per il governo italiano sarebbe stata un disastro....

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ROMA - Festeggia Matteo Renzi. Brinda Paolo Gentiloni. L'eventuale vittoria del leader xenofobo dell'ultradestra Norbert Hofer per il governo italiano sarebbe stata un disastro. La tensione tra Roma e Vienna sul fronte dei migranti negli ultimi giorni è infatti schizzata alle stelle, come dimostrano le parole pronunciate in mattinata dal premier prima che si conoscesse l'esito finale delle elezioni presidenziali austriache: «Il Brennero è usato dall'Austria in modo demagogico. Non è vero che i migranti li stanno invadendo». Per dirla con il ministro degli Esteri, Gentiloni: «Confido che la collaborazione con il governo austriaco prosegua e vengano messe da parte dichiarazioni inutili, se non pericolose, sul Brennero».

Ecco però che l'affermazione di Van Der Bellen fa tirare a Renzi e a Gentiloni «un respiro di sollievo». Il nemico Hofer, almeno per il momento, è sconfitto. Ma resta il fatto che perfino il governo socialdemocratico austriaco, prima guidato dal cancelliere Faymann e ora da Kern, per provare ad arginare l'ondata xenofoba nell'ultimo mese aveva finito per scimmiottare l'ultradestra inasprendo i controlli al confine italo-austriaco. Da qui l'invito di Gentiloni ai «partiti tradizionali a non seguire le spinte populiste sulla questione migratoria e a non lanciare messaggi di paura». Perché, come hanno dimostrato le elezioni austriache, «inseguire queste spinte dà ulteriore fiato» al fronte xenofobo e anti-europeo. Ancora più chiaro Sandro Gozi, sottosegretario all'Europa: «I partiti democratici devono essere nettamente alternativi, altrimenti gli elettori sceglieranno sempre l'originale rispetto alla copia». Superata la Grande Paura, per Renzi non si deve dimenticare che la metà degli elettori austriaci ha votato per l'ultradestra. «E' stato evitato il peggio - sostiene Gozi- ma il voto austriaco è un campanello d'allarme».
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Il Gazzettino