IL GIUDIZIO BELLUNO «Questo piano è pane e acqua per la provincia di

IL GIUDIZIO BELLUNO «Questo piano è pane e acqua per la provincia di
IL GIUDIZIOBELLUNO «Questo piano è pane e acqua per la provincia di Belluno. Le opere previste ci permettono di recuperare anni di ritardo ma non sono sufficienti, non possiamo...

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IL GIUDIZIO
BELLUNO «Questo piano è pane e acqua per la provincia di Belluno. Le opere previste ci permettono di recuperare anni di ritardo ma non sono sufficienti, non possiamo fermarci alla sussistenza. Sullo sbocco a Nord noi non molliamo». Lorraine Berton, numero uno di Confindustria Belluno Dolomiti, non è troppo indulgente con il piano finito sul tavolo del ministero dei Trasporti che prevede opere per 325 milioni di euro per la provincia di Belluno (nell'importo è anche inclusa la tangenziale sud di Verona in cui si terrà la cerimonia di chiusura dei Giochi). Guarda a quello che serve ad una provincia che paga il prezzo di un'orografia montana e del decentramento.

CAUTO OTTIMISMO
«Credo che i fondi arriveranno - spiega Berton - credo il Ministro sia una persona seria. Le Olimpiadi di Cortina sono un'occasione storica e irripetibile. Dobbiamo ridare competitività a questo territorio, dotare la provincia di opere necessarie. Quello che ci preoccupa di più sono i tempi. Bisogna partire subito. Sarà importante scegliere bene i progetti perché i costi variano molto da uno all'altro. E poi c'è anche il tema delle varianti di San Vito e Valle di Cadore. Per le opere pubbliche questa è l'ultima occasione. Quando è stata fatta l'ultima opera in provincia? Non possiamo aspettare altri decenni. Queste opere sappiamo però che non sono sufficienti per rendere il nostro territorio competitivo con gli altri».
DETERMINAZIONE
Lorraine Berton non arretra sul tema che ha messo sul tavolo dal primo di febbraio del 2019 quando è stata nominata alla guida degli industriali bellunesi. «Lo sbocco a nord per noi è irrinunciabile. Quelle arrivate in queste ore sono notizie importanti, su cui faremo uno stretto monitoraggio sul fronte dei tempi, ma collegare il Veneto all'Europa non è rimandabile. Mettiamoci già al lavoro sui progetti che vadano oltre le Olimpiadi». La leader degli industriali non fa mistero, in questa fase, di preferire la gomma alla rotaia. «Si decida il tracciato del treno delle Dolomiti, si chiuda l'anello, se c'è la ferrovia ben venga ma lo sbocco a nord serve comunque. Siamo in un momento in cui non possiamo permetterci di fare errori. Qui ci sono aziende dell'occhialeria tra le più importanti a livello nazionale ma anche internazionale». Berton a questo punto evita giri di parole e si esprime con la chiarezza che la contraddistingue: «Questi prima o poi si stufano. E si smetta di dire che agli imprenditori non interessa l'ambiente, chi si occupa di turismo si interessa del territorio in cui vive».
TURISTI E RESIDENTI

«La viabilità prevista dal piano del ministero è un passo avanti ma è sufficiente per i residenti, per colmare l'attuale ritardo - aggiunge - non per attirare turisti. Siamo in un Paese bellissimo, con una grande competizione interna sul fronte dell'attrattiva. Chi dovrebbe tornare in un posto che lo ha costretto a due ore bloccato in coda prima di arrivare a destinazione?»
Andrea Zambenedetti
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Il Gazzettino