Il giallo del paziente zero il bio-agricoltore è negativo ora si batte la pista del turista

Il giallo del paziente zero il bio-agricoltore è negativo ora si batte la pista del turista
L'ESITOPADOVA Continua la caccia al paziente zero, che però potrebbe non essere più in Veneto. La pista battuta nelle ultime ore dalle autorità sanitarie porta ai turisti,...

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L'ESITO
PADOVA Continua la caccia al paziente zero, che però potrebbe non essere più in Veneto. La pista battuta nelle ultime ore dalle autorità sanitarie porta ai turisti, provenienti anche da fuori regione, che hanno pernottato alla locanda Al sole di Vo' Euganeo nelle settimane precedenti all'esplosione del caso. Perciò sono in corso i contatti con una trentina di persone, residenti in varie zone d'Italia, che vengono chiamate a casa e invitate a sottoporsi al tampone. Questa ipotesi è stata presa in considerazione dopo che i test sugli otto cinesi, inizialmente la possibilità di sorgente più plausibile, sono risultati tutti negativi.

IL SOSPETTO

Ma in ballo fino a ieri sera c'è stata anche un'altra ipotesi su chi potrebbe essere l'anello di congiunzione tra Codogno, nel lodigiano dove si è verificato il primo caso di contagio in Italia, e Vo', nel padovano, dove c'è stato il primo decesso. A svelarlo di prima mattina è stato il sindaco del comunello veneto arroccato sui colli, Giuliano Martini, che oltre a essere primo cittadino è anche il farmacista del paese. Alle 7 il figlio, che stava lavorando nella farmacia di famiglia, ha ricevuto la strana telefonata di un sessantenne di Albettone, comune del Vicentino, che dopo aver accusato sintomi influenzali l'ha informato di essere stato nelle scorse settimane a Codogno e nel lodigiano per la presentazione di un suo libro. «È stato lì - spiega Martini - per partecipare ad alcune conferenze per la presentazione di un suo libro. È un esperto di agricoltura biologica». «Stamane (ieri, ndr) questa persona ha telefonato nella mia farmacia, a Vo', chiedendo consigli perchè stava male. Aveva una forte tosse. Mio figlio, che lavora con me, mi ha subito avvisato. Da lì abbiamo fatto partire le segnalazioni. Prima al sindaco di Albettone, poi al direttore dell'Ulss Berica, competente per quel comune, e infine al 118». Subito informato il sindaco vicentino, Joe Formaggio, anche un po' scocciato dalla situazione: «Mi ha chiamato la mia Ulss per comunicarmi che sarebbe andata a prendere quest'uomo, un esperto di agricoltura biologica che ha contatti con Vo' e che era tornato dal lodigiano. Mi hanno chiesto di andare con loro, anche per non spaventarlo. Così li ho accompagnati fino alla sua abitazione. Moribondo? Non direi proprio. Quando l'ho visto io era in piedi, seppur con molta tosse e ora è andato a fare il tampone». Sulla possibilità che fosse l'uomo vicentino l'anello tra Lombardia e Veneto, il commissario Angelo Borrelli aveva subito espresso le sue perplessità dato che al momento non c'è alcun elemento che indichi chi ha diffuso il virus in provincia di Lodi. Il sindaco Formaggio non è stato per nulla contento della fuga di notizie: «Che sia il mio compaesano l'untore? Beh, conterei fino a 10 prima anche solo di dire ad alta voce una cosa del genere. Potrebbe essere solamente una banale influenza, magari un po' più pesante delle altre». E in effetti Formaggio aveva ragione, visto che in serata la situazione si è completamente ribaltata. Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha reso noto che gli analisti delle malattie infettive dell'Ospedale Santorso di Vicenza hanno confermato che il paziente di Albettone, che secondo quanto dichiarato da lui stesso sarebbe stato a Codogno, è risultato negativo al test del Coronavirus. Altro che paziente zero: la ricerca continua, come pure l'anello di congiunzione tra le due zone.
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Il Gazzettino