IL FURTO VENEZIA È entrato nella chiesa di San Moisé pensando di non

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IL FURTOVENEZIA È entrato nella chiesa di San Moisé pensando di non essere visto da nessuno. Si è diretto verso il suo unico obiettivo, la cassetta dell'elemosina e l'ha...

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IL FURTO
VENEZIA È entrato nella chiesa di San Moisé pensando di non essere visto da nessuno. Si è diretto verso il suo unico obiettivo, la cassetta dell'elemosina e l'ha rubata. Poi è scappato verso il bar della Biennale dove si è fatto dare un sacco nero in cui nascondere il maltolto, e se l'è data a gambe. Bottino circa 500 euro.

È successo ieri sera nella chiesa a due passi da Piazza San Marco, mentre all'interno dell'edificio c'erano ancora fedeli e turisti. Ad accorgersene il sacrestano che stava sistemando la chiesa dopo i giorni dell'acqua alta: ha sentito dei rumori provenire dalla navata. La cosa lo ha insospettito e così è corso in chiesa per vedere cosa stesse succedendo. È lì che ha notato il ladro che cercava di scassinare e far sua la cassetta delle elemosine, riuscendoci. Scoperto, il ladro è uscito dalla chiesa dirigendosi verso il bar della Biennale e poi, dopo aver nascosto la refurtiva in un sacco, è sparito tra le calli dell'area Marciana con il contenuto della cassetta in tasca mentre la cassetta è stata ritrovata dal viceparroco di San Moisé sotto al museo Correr. Questa mattina don Roberto Donadoni presenterà denuncia allegando le immagini delle telecamere che hanno ripreso il ladro in azione.
«Che tristezza ... nella fatica di rimettere in ordine e ripulire la chiesa.... senza contare i danni avuti. Ci si permette di rubare le offerte che la gente dona per il restauro dell organo - commenta don Roberto - Lo fanno approfittando del sacrestano. È la non comprensione della fatica dell'altro, in momenti difficoltosi come questi. Mi spiace per lui, noi continuiamo a lavorare per il bene e solo per quello».
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Il Gazzettino