L'amore è, nella moderna sensibilità comune, una delle manifestazioni principali della libertà dell'individuo, che si esprime nella scelta del compagno e nelle forme della...
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È fondamentale, anzi, che i diritti/doveri (la reversibilità pensionistica, l'eredità, la reciproca cura, ecc.) che le persone acquisiscono mediante il matrimonio civile vengano riconosciuti integralmente, per non creare matrimoni di serie A e di serie B, con il possibile risultato, visti i tempi che corrono (in cui i diritti tendono ad essere interpretati come privilegi), di ridurre alla lunga i diritti di tutti. Complice l'automatismo concordatario, molti continuano a pensare al matrimonio civile come alla secolarizzazione del matrimonio religioso, che è un sacramento e che implica una serie di significati di ordine diverso, la cui differenza va rispettata e garantita. Inoltre, nell'immagine tradizionale del matrimonio, si tende a sottolineare la centralità della procreazione e dell'educazione dei figli, mentre, nelle società contemporanee, il vero fulcro del matrimonio è, già da tempo, l'autenticità del sentimento che lega due persone.
D'altra parte, è proprio sul diritto d'adozione e, in prospettiva, di generazione mediante tecniche di fecondazione assistita e madri surrogate, che si consuma l'autentico scontro tra favorevoli e contrari. Si potrebbe osservare come in questo caso, però, il problema morale (e quindi giuridico) non sia più il riconoscimento dell'espressione del sentimento di liberi soggetti, ma il coinvolgimento più o meno passivo dei diritti di terzi, in primis quello dei figli concepiti o adottati, secondariamente quello di coloro che, pur concorrendo alla generazione, vengono usati (e talvolta sfruttati) come puri mezzi. Qui appare con evidenza un aspetto non trascurabile della questione, ovvero come l'esigenza conformistica, almeno di una parte del mondo omosessuale (solitamente la più ricca e agiata, visti gli aspetti economici in gioco), di dar vita a una famiglia tradizionale quella che una volta si chiamava famiglia borghese -, costituisca una sorta di conferma paradossale della naturalità, ossia desiderabilità ideologica e sociale, dei ruoli di padre, madre e figli secondo la persistenza di uno schema simbolico che si impone anche sulla biologia del sesso, sulla libera manifestazione della sessualità e persino sulle acrobazie verbali della political correctness.
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Il Gazzettino