IL FOCUS ROMA A fine luglio in Italia i nuovi casi quotidiani di Covid-19 erano

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IL FOCUSROMA A fine luglio in Italia i nuovi casi quotidiani di Covid-19 erano circa trecento. Oggi, da un giorno all'altro ne contiamo anche più di 1600. Lo stato di emergenza...

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IL FOCUS
ROMA A fine luglio in Italia i nuovi casi quotidiani di Covid-19 erano circa trecento. Oggi, da un giorno all'altro ne contiamo anche più di 1600. Lo stato di emergenza scadrà il 15 ottobre e ora, a due mesi di distanza, con numeri che hanno cominciato a salire velocemente dall'inizio di settembre ci si trova di nuovo a scegliere. Non significa necessariamente lockdown. Lo stato di emergenza, infatti, permette, in diversi settori, di agire con grande velocità: pensiamo solo all'istituzione delle zone rosse. Vuol dire, in tempi brevi, poter decidere che quell'area è a rischio istituendo divieti rigidi e controlli rafforzati. Le aziende, pubbliche e private, inoltre possono decidere per l'adozione dello smart working senza dover obbligatoriamente rivedere accordi collettivi e individuali.

I contagi sono in forte crescita soprattutto nelle Regioni del Centro-Sud: Lazio, Campania, Sicilia e Sardegna. Dal 16 giugno al 24 settembre i report mostrano un incremento di positivi che oscilla dall'90,8% del Lazio al 154% della Sardegna. Mentre le più colpite, da marzo a maggio, erano Lombardia e Piemonte. Ora con un incremento mediamente molto più limitato. Il contagio medio in Campania era di 67 casi nei primi sessanta giorni della pandemia ora è salito a 102. Nel Lazio si è passati da 101 a 110. «Questo significa - commenta Walter Ricciardi, ordinario di Igiene alla Cattolica- che la fase di oggi non sembra avere le stesse caratteristiche di quella precedente. In confronto a molti altri Paesi l'Italia si è dimostrata più efficace nella prevenzione del contagio. Ha fatto tesoro dell'esperienza vissuta nella prima fase della pandemia. Tuttavia deve mantenere alta l'attenzione e intervenire con tempestività nei territori che mostrano un rialzo dei contagi».
NORDEST

In Veneto il dato cumulativo dei casi con tampone positivo è salito a 27.591, con un incremento nelle ultime ventiquattr'ore di 284 casi di cui 140 nella sola giornata di ieri (con 58 importati da un laboratorio privato e relativi a test effettuati a partire dal 22 settembre). Complessivamente le persone attualmente positive al coronavirus in Veneto sono 3.779 (+103). Sono aumentati anche i morti: ieri ce ne sono stati quattro, per un totale dall'inizio dell'emergenza sanitaria di 2.181 vittime. E c'è stato anche un nuovo ricovero in terapia intensiva, dove i letti occupati per Covid ora sono 24. In Friuli Venezia Giulia ieri sono stati rilevati 28 nuovi casi per un totale di persone attualmente positive di 735.
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Il Gazzettino