IL FENOMENO PORDENONE Il fenomeno dell'abusivismo finanziario sta dilagando.

IL FENOMENO PORDENONE Il fenomeno dell'abusivismo finanziario sta dilagando.
IL FENOMENOPORDENONE Il fenomeno dell'abusivismo finanziario sta dilagando. L'illusione di poter incassare rendimenti che nessuna banca si sognerebbe mai di proporre induce molti...

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IL FENOMENO
PORDENONE Il fenomeno dell'abusivismo finanziario sta dilagando. L'illusione di poter incassare rendimenti che nessuna banca si sognerebbe mai di proporre induce molti risparmiatori ad affidarsi a falsi trader o truffatori che in realtà hanno società con sede nei paradisi fiscali: Isole Marshall, Isole Vergini o Belize, oltre che Irlanda e, ultimamente, Bulgaria. La provincia di Pordenone non è immune a questo genere di raggiri. Non lo dimostrano soltanto le centinaia di vittime della Venice Investment Group del trader Fabio Gaiatto, ma anche i nominativi finiti nelle liste delle varie associazioni di consumatori. Oltre a quelli di Venice, stanno fiorendo le vittime pordenonesi di Nidalina Group (indagano le Procure di Milano e Arezzo) e Amicopolis (Procura di Caltanissetta). Insomma, la nuova frontiera del risparmio induce a mettere i soldi nelle mani di finti broker incontrati per caso su internet. «L'ultimo caso in ordine di tempo - spiega Daniele Pistolesi, responsabile di Afue (associazione che tutela le vittime di truffe finanziarie) - è Double Up Mania, un sistema che, a partire da un piccolo investimento, ti fa guadagnare con la pubblicità on line. Questo tipo di investimenti viene pubblicizzato su gruppi WhatsApp e Telegram o gruppi di discussione su internet».

INTERVENTI CONSOB
Quella di internet è una giungla dove è difficile distinguere tra chi vende raggiri e chi invece lavora con serietà. Tra marzo e aprile la Consob ha effettuato 38 interventi di vigilanza, 36 dei quali sfociati in provvedimenti di contrasto all'attività abusiva e due in comunicazioni a tutela dei consumatori. In due mesi sono stati quindi chiusi 34 siti internet e tre pagine Facebook che facevano false promesse di guadagno. Tra aprile e maggio 2019 gli interventi di Consob sono stati 60. E il 31 luglio scorso ad altre sei società è stato ordinato di chiudere l'attività. I nomi? Da trade100.fm a liracoin.com. Da tokenECB1 a tessline.com, che prometteva interessi di 2,4% al giorno con un piano di investimenti spalmato su 132 giorni.
LE AZIONI LEGALI
«Gli associati - spiega Pistolesi assieme all'avvocato Enrico Conti - ci chiedono di recuperare i loro denari prima ancora di avere giustizia. Stiamo continuando a ricevere richieste, ad esempio, da parte di vittime della Venice Investment Group, non hanno ancora agito perchè convinte dai procacciatori minori, che vorremmo vedere sul tavolo degli imputati, a desistere dal tutelare i loro diritti sulla falsa promessa di essere rimborsati. Questa azione di disturbo va avanti ancora adesso». Per quanto riguarda i raggiri di Comelet e Nidalina, entrambe le società sono state dichiarate fallite. Tra i business proposti vi era quello delle auto a noleggio. Si tratta di un parco di quasi 400 mezzi venduti da Nidalina e noleggiati con Comelet. Unipol non ha pagato i premi auto da ottobre 2018 e adesso, con il fallimento delle società, le macchine sono state colpite da decreto ingiuntivo. «I curatori fallimentari - spiega Pistolesi - stanno cominciando a sequestrare le auto». Il primo sequestro è stato fatto a Pordenone. «A un associato che, oltre che della Comelet - spiega Afue -, è pure vittima di Venice».

Cristina Antonutti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino