Il dolore del padre stravolto: «Mi sento morto dentro»

Il dolore del padre stravolto: «Mi sento morto dentro»
LA FAMIGLIAPADOVA Lunghe, lunghissime e strazianti ore hanno vissuto ieri i genitori e i familiari della quattordicenne coltada un grave malore mentre sedeva tra i banchi...

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LA FAMIGLIA
PADOVA Lunghe, lunghissime e strazianti ore hanno vissuto ieri i genitori e i familiari della quattordicenne coltada un grave malore mentre sedeva tra i banchi dell'istituto Amedeo di Savoia Duca D'Aosta. Per l'intera giornata di martedì e per tutta quella di ieri i parenti si sono avvicendati al capezzale della ragazzina colpita da un arresto cardiocircolatorio e ricoverata nel reparto di cardiochirurgia del centro Gallucci. Vi è arrivata dopo l'immediato intervento dell'automedica al liceo di via del Santo, quando i sanitari si sono precipitati in classe stabilizzandola e trasferendola in massima urgenza al policlinico universitario cittadino. Le sue condizioni sono parse fin da subito drammatiche e anche i compagni di scuola, gli amici e gli insegnanti ieri hanno voluto stringersi attorno alla famiglia distrutta dal dolore.

Nella sala d'attesa del Gallucci le visite si sono avvicendate, anche solo per portare la propria simbolica presenza pur non avendo accesso all'area del ricovero dove giace la sfortunata ragazzina. Diversi docenti del Duca D'Aosta hanno fatto la spola da e verso l'azienda ospedaliera, mentre la madre e il padre della quattordicenne non l'hanno praticamente mai lasciata. La prima a giungere all'ospedale era stata proprio la mamma, avvisata immediatamente dal personale scolastico e precipitatasi ad accertarsi delle condizioni della figlia.
Ieri sera erano ancora lì, lei e il marito, assistiti da alcuni parenti e conoscenti, chiusi nel loro dolore e nelle interminabili ore di angoscia per le sorti della giovane.
«Non è giusto, non è giusto tutto questo - ripeteva il padre a un amico con un fil di voce - Io sono morto dentro. Non ci si può fare una ragione di una cosa del genere, non è un incidente. Io non vivo più». All'esterno del reparto la speranza era appesa a un filo. Occhi gonfi e sguardo afflitto, tutti erano in attesa di notizie mentre all'interno per tutta la giornata procedevano gli esami e gli accertamenti nella speranza di salvare la giovanissima vita. Nel pomeriggio al Gallucci si è affacciato anche qualche amico della ragazzina accompagnato dai genitori. Adolescenti messi improvvisamente davanti a una tragedia troppo difficile da comprendere e metabolizzare. L'arresto cardiocircolatorio ha colpito la quattordicenne nel pieno delle lezioni, proprio in mezzo ai suoi compagni di classe che nulla hanno potuto fare se non assistere inermi alle convulse fasi dei soccorsi. L'istituto ha da subito porto la propria vicinanza ai genitori e al fratellino della ragazzina, che aveva cominciato il primo anno di liceo lo scorso settembre dopo aver studiato all'istituto San Camillo.

Nei mesi scorsi aveva accusato dei problemi di salute e stava affrontando una serie di esami, che non le avevano però impedito di intraprendere la nuova avventura delle scuole superiori. Quello della quattordicenne padovana non è il primo caso simile nella provincia euganea. L'ultimo risale allo scorso 4 novembre, e scosse profondamente l'istituto Euganeo di Este, nella Bassa Padovana, dove un ragazzo anche lui di 14 anni si era accasciato a causa di un malore nella palestra durante l'ora di educazione fisica. Intubato e caricato in elicottero, anche lui era stato trasferito in gravi condizioni all'ospedale del capoluogo.
Serena De Salvador
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Il Gazzettino