Il direttore della divisione Green/Traditional Refinery dell'Eni, Giuseppe Ricci,

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Il direttore della divisione Green/Traditional Refinery dell'Eni, Giuseppe Ricci, si è soffermato sulla trasformazione del sistema energetico che abbiamo di fronte e sulla continua accelerazione chiesta dall'Europa nel processo di decarbonizzazione. «Abbiamo fatto tutti i nostri progetti su una riduzione del 40% delle emissioni al 2030 ma sempre di più l'Europa sta puntando sul 50-55 e addirittura il Parlamento sul 60%, uno sforzo straordinario». Ricci ha quindi sottolineato che l'obiettivo della decarbonizzazione deve avvenire rispettando quella che ha definito «sostenibilità integrata. Non solo quindi ambientale, mirata al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni, ma mantenendo anche una sostenibilità sociale, cioè stando attenti al profilo occupazionale, ed economica. Spostandosi poi alla mobilità, Ricci si è soffermato sulla trasformazione della rete di distributori dell'Eni, diffusa in tutta Italia. «Stiamo installando i sistemi Ionity all'interno delle nostre stazioni di servizio per contribuire a creare questa rete di rifornimento ad altissima velocità ed altissima potenza in tutta Europa». L'evoluzione del trasporto verso l'elettrico vede per ora una predilezione verso la ricarica domestica dove è possibile, ha osservato ancora Ricci, «però - ha continuato - c'è una quota di ricarica che dovrà essere fatta sulla strada». Ecco che è necessario che non avvenga sul marciapiede ma in un luogo come la stazione di servizio «in cui l'utente è già abituato a transitare da un secolo». L'obiettivo del gruppo è quindi quello di trasformare la «stazione di servizio» in una «stazione dei servizi alla mobilità». Ricci ha spiegato ancora che i punti di rifornimento dell'Eni diventeranno veri e propri negozi e permetteranno di combinare la ricarica elettrica del veicolo con la possibilità di avere a disposizione altri servizi. «Una stazione di servizio che sia una specie di emporio», ha detto ancora il manager dell'Eni, sottolineando che «la pandemia sta cambiando il modello di consumo».

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Il Gazzettino