IL DIBATTITO ROVIGO «Giuro di rispettare la Costituzione italiana».

IL DIBATTITO ROVIGO «Giuro di rispettare la Costituzione italiana».
IL DIBATTITOROVIGO «Giuro di rispettare la Costituzione italiana». Con queste poche parole, ma ricche di significato, il sindaco Edoardo Gaffeo ha affrontato il giuramento...

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IL DIBATTITO
ROVIGO «Giuro di rispettare la Costituzione italiana». Con queste poche parole, ma ricche di significato, il sindaco Edoardo Gaffeo ha affrontato il giuramento davanti al consiglio comunale e ha dato il via alla sua prima assemblea cittadina in qualità di sindaco. Un appuntamento che è stato preso a cuore dai rodigini, che hanno affollato lo spazio del pubblico nella sala municipale e seguito i primi lavori della neo insediata amministrazione di centrosinistra.

DIFESA DEL PASSATO
Seppure con toni differenti rispetto alla passata stagione politica, non sono mancati gli scontri tra maggioranza e opposizione. Il primo a volere parlare è stato il capogruppo del Carroccio, Michele Aretusini: «Sindaco auguri, auguri sinceri a lei, agli assessori e ai colleghi consiglieri. Auguri veri, perché da rodigino, ancora prima che da leghista, posso solo desiderare che Rovigo migliori, cresca e prosperi. Per questo non siederemo qui in consiglio ad auspicare fallimenti, che si tradurrebbero in un danno per la città, né a fare gli uccelli del malaugurio. Desideriamo prima di tutto che la nostra città sia sempre migliore. Prendendo le redini della città non la troverete in cattive condizioni. Grazie anche al lavoro di chi vi ha preceduto i servizi sono garantiti. Trovate nove milioni che abbiamo dovuto accantonare per proteggere la nostra amata città dai danni provocati da altri. Vanno aggiunti oltre un milione di euro, come avanzo di bilancio, e un altro mezzo milione in investimenti».
PROPOSTA RESPINTA
I nove milioni sono stati messi da parte per pagare il debito del polo natatorio, perché l'ex sindaco non aveva scelto di risolverlo per circa la metà del costo al momento del suo insediamento quattro anni fa. In seguito, a tenere banco è stata l'elezione del vice di Nadia Romeo, proclamata presidente del consiglio, che secondo quanto era stato avanzato dalla maggioranza nei giorni scorsi e soprattutto, durante i lavori dell'aula, sarebbe dovuto spettare alla minoranza. Sulla questione Graziano Azzalin (Pd), dopo avere incassato il no da parte degli antagonisti dell'aula, ha puntato il dito contro la mancanza di collaborazione: «Chiedervi un candidato alla vicepresidenza non è una spartizione di poltrone, ma partecipare all'ufficio di presidenza per condividere la gestione istituzionale dell'aula e la rappresentanza di questa». Gli ha risposto seccatamente Cristiano Corazzari (Lega): «Come minoranza abbiamo già offerto la massima collaborazione per una politica di amministrazione concreta per la città nell'interesse dei cittadini. Abbiamo anche detto in modo chiaro che non siamo interessati a poltrone perché voi avete la responsabilità di gestire e amministrare».
Nemmeno dagli altri gruppi dell'opposizione è stata accolta la proposta. Silvia Menon, però, ha usato altri toni e ha enfatizzato come non sia intenzione del suo gruppo ottenere la vicepresidenza per una questione di fiducia: «Stiamo parlando del sostituto di Nadia Romeo, quindi di un ruolo tecnico, ma posso dire già che mi fido tantissimo. Anzi, il consiglio ci perde con l'elezione di Romeo in questo ruolo superpartes».
REGOLAMENTO DA MUTARE

La prima sfida che l'aula si è ripromessa di affrontare, soprattutto nella sua componente maggioritaria, è quella di modificare il regolamento per il suo funzionamento. Promettendo di voler affrontare la questione senza voler però incidere su altri argomenti più importanti per la vita della città, l'idea avanzata da Mattia Moretto (Fdi) è di ampliare il tempo a disposizione dei consiglieri per parlare in aula. Argomento che ha trovato la condivisione da parte di Giorgia Businaro (Pd): «Ben ci ricordiamo del trattamento cui eravamo sottoposti quando eravamo all'opposizione la scorsa amministrazione, in virtù di un regolamento che è stato modificato dall'allora maggioranza di Bergamin. Vanno eliminate le differenze poste nel regolamento tra consiglieri. Credo che Romeo, con la sua esperienza, sia la persona più qualificata per guidare il consiglio e accompagnare tale modifica».
A.Luc.
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Il Gazzettino