«Presidente, mica vorrai lasciare la leadership a Della Valle?». Si sono preoccupati i berlusconiani dello stretto giro, appena hanno sentito l'ex Cavaliere lanciare la sua...
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Per misurare l'abisso che separava, fino a poco fa, Berlusconi e Della Valle, dovuto alle critiche continue che quest'ultimo ha avanzato contro i governi del leader forzista, potrebbe bastare questa vicenda. 11 dicembre 2004, si gioca Milan-Fiorentina. Prima della partita, Berlusconi - questa la voce circolante - avrebbe spronato i suoi ragazzi rossoneri ad asfaltare sul campo i viola, il cui patron «non fa altro che provocarmi con le sue ingiurie e i suoi attacchi» (secondo un precedente sfogo del premier). E dunque? Il Milan a valanga fa 4 gol e dopo di che, secondo il galateo non scritto nel mondo del calcio, per non strapazzare troppo i soccombenti la squadra che sta stravincendo rallenta un po'. Ma quella volta, no. Finisce 6 a zero, e sia negli ambienti sportivi sia in quelli politici si fa largo questa considerazione: Berlusconi ha voluto umiliare sul campo Della Valle.
E pensare che, nel 1994, Della Valle ha votato Forza Italia. Anzi di più: «Ho creduto nel partito di Berlusconi e l'ho anche finanziato. Ma poi purtroppo mi sono dovuto ricredere». Il durissimo show del capo del governo all'assemblea di Confindustria, il 19 marzo 2006, è indimenticabile. Silvio ha un mal di schiena tremendo, e infatti aveva pensato di disertare l'incontro. Poi ci va, zoppicando. Non riesce a muoversi dalla poltroncina ma di colpo, vedendo Della Valle in prima fila, fa uno scatto di reni e comincia ad urlare: «Gli imprenditori che stanno a sinistra hanno scheletri negli armadi, sono sotto il manto protettivo della sinistra e di Magistratura Democratica». Della Valle resta impassibile in prima fila (dopo due giorni dirà: «Berlusconi è un uomo in preda a una crisi di nervi»), scuotendo sconsolatamente la testa. Berlusconi è una furia: «Prego il signor Della Valle, se si rivolge al presidente del consiglio, di dargli del lei e non del tu....». Silvio sta citando un antefatto. Tre mesi prima, il 19 dicembre 2005, il premier è ospite a Porta a Porta e l'imprenditore marchigiano è in collegamento. «Ho rispettato il patto sottoscritto con gli italiani - afferma Berlusconi - e non ho compiuto errori». Della Valle, da casa, sbotta, dandogli del tu: «Silvio, se dici questo, nelle case si mettono a ridere». Negli anni successivi, meno sangue ma vicendevoli punture. «Non uso più le Tod's», ha giurato Berlusconi nel 2011. Ora ha ripreso a indossarle.
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Il Gazzettino