IL DETTAGLIO PADOVA In 4 comuni su 10 della provincia di Padova il numero di

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IL DETTAGLIOPADOVA In 4 comuni su 10 della provincia di Padova il numero di imprese ed addetti dell'acconciatura e dell'estetica è insufficiente a soddisfare le potenziali...

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IL DETTAGLIO
PADOVA In 4 comuni su 10 della provincia di Padova il numero di imprese ed addetti dell'acconciatura e dell'estetica è insufficiente a soddisfare le potenziali esigenze della popolazione residente, in 2 comuni su 10 è addirittura scarsa se non quasi assente. Solo nel 19% dei casi i residenti nei comuni padovani possono essere abbastanza tranquilli di poter trovare risposta alle proprie esigenze, pur limitando la scelta ai confini del proprio comune.

Ecco perché il divieto, imposto alle regioni in zona arancione, di uscire dal comune di residenza per usufruire dei servizi del proprio parrucchiere o estetista di fiducia è «tecnicamente insostenibile».
A sostenerlo è Cna, il cui Ufficio Studi ha recentemente raccolto una serie di dati ed elaborato alcune simulazioni con la collaborazione degli operatori del settore. In tutti i 102 comuni della provincia sono dunque 19 quelli con un buon rapporto domanda-offerta, 25 quelli in cui il rapporto è medio, 40 quelli in cui è basso e 18 quelli in cui l'offerta è bassissima o del tutto assente.
Dati che evidenziano quanto sia necessario aprire alla possibilità di spostarsi dal proprio comune di residenza almeno in presenza di un rapporto fiduciario tra cliente ed operatore e venire in questo modo incontro alle richieste di un settore già pesantemente colpito dalla crisi causata dal Covid, che ha già causato perdite di fatturato nell'ordine del 20%.
«Le nostre attività da sempre hanno la particolarità di basarsi su un legame di fiducia molto forte e difficilmente rinunciabile» spiega Gian Carla Tasso, presidente della categoria benessere di Cna Padova. «Per questo crediamo che sia necessario, per venire incontro ad un settore in grave sofferenza, in zona arancione, consentire gli spostamenti verso il proprio parrucchiere o estetista di fiducia, almeno nell'ambito della propria provincia.
Pur essendo le attività in questione non interessati da provvedimenti di chiusura o limitazione nell'orario o nei giorni di apertura, la loro operatività è comunque ridotta nelle capacità di accoglienza, poiché le misure di prevenzione dal contagio da Covid obbligano gli esercenti a limitare il numero di persone presenti nei locali, e dunque la possibilità di servire simultaneamente più clienti. Il DPCM in vigore per la zona arancione, però, non consente ad un cliente di scegliere liberamente il proprio operatore di fiducia.

La legge permette infatti di recarsi dal parrucchiere solo rimanendo all'interno del proprio comune, o di poterne varcare i confini solo se non è presente in quel comune alcuna attività.
M.G.
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Il Gazzettino