Il destino: i tre nello stesso locale senza conoscersi

Il destino: i tre nello stesso locale senza conoscersi
LA TESTIMONIANZAPIOVE DI SACCO «Siamo sconvolti da quanto è accaduto, non abbiamo chiuso occhio tutta stanotte e non so davvero come faremo a lavorare questa sera, avrei tanto...

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LA TESTIMONIANZA
PIOVE DI SACCO «Siamo sconvolti da quanto è accaduto, non abbiamo chiuso occhio tutta stanotte e non so davvero come faremo a lavorare questa sera, avrei tanto voluto restare chiusa, ma purtroppo non è possibile». Parla a fatica, con la voce spesso rotta dall'emozione Sara, che con il marito Giovanni gestisce il Loft, un avviato ed apprezzato locale poco distante dal centro commerciale di Piove di Sacco, dove Vincenzo e Michael, due delle vittime del tragico impatto di venerdì notte a Vigorovea lavoravano. Sara, che è responsabile della sala e Giovanni, che è lo chef, erano appena rientrati a casa dopo la serata di lavoro, quando sono stati raggiunti da una telefonata: «Siamo gli amici di Michael, venite subito è successa una disgrazia; siamo corsi sul luogo dell'incidente e abbiamo fatto noi il riconoscimento delle povere vittime» sospira Sara.

«Vincenzo è con noi da circa un mese, era un bravo pizzaiolo, originario della Sardegna, viveva con la famiglia in Emilia Romagna, aveva lavorato in altre pizzerie e da poco era arrivato da noi, grazie al padre che è stato a Piove per motivi di lavoro con la sua ditta e ce lo ha presentato. Questa notte arriverà da Roma e lo accoglieremo noi ovviamente e gli faremo coraggio per quanto sarà possibile. La donna, che come il marito è originaria del veronese, ma che si è stabilita e ben ambientata a Piove di Sacco, ricostruisce i fatti: «proprio venerdì sera Vincenzo aveva sperimentato un nuovo tipo di pizza, che avevo voluto che i nostri collaboratori assaggiassero, poi verso l'una li avevamo congedati e sporgendomi dalla finestra del locale ho salutato anche Michael, che viene a lavorare da noi saltuariamente. Non avrei mai pensato che quello sarebbe stato l'ultimo saluto, anzi non riesco ancora a parlare di lui al passato». Proprio del giovane ghanese Sara traccia un ricordo commosso: «si era presentato da noi questa estate, spiegandoci che voleva fare un lavoretto per pagarsi gli studi; mi colpì il suo sorriso e la sua cortesia», aggiunge la donna, «tanto che gli dissi di mettersi vicino a me per imparare e così fece con grande rapidità».
Venerdì sera Michael non aveva lavorato, ma aveva atteso l'amico al termine del lavoro e poi con Vincenzo era andato al vicino locale Suite 53, dove l'altra sera era arrivata per la prima volta anche la donna di Saonara con la quale poi si è verificato il tragico impatto. «Lì, Michael aveva incontrato gli altri amici e con loro anche la ragazza che poi si è offerto di accompagnare a casa perchè non stava bene, mettendosi egli stesso alla guida dell'autovettura della giovane» aggiunge Sara, mentre guarda con tristezza l'auto della mamma del ragazzo, rimasta ferma nel parcheggio del suo locale.
«Vincenzo, che aveva stabilito un bel rapporto con Michael e gli altri giovani che frequentano il locale, evidentemente ha deciso di seguirli per riportare indietro l'amico, ma purtroppo il filo della loro vita si è tragicamente interrotto» dice ancora Sara.

«Sarà dura, durissima stasera lavorare come se nulla fosse» aggiunge ancora Sara: «sia io che mio marito Giovanni, ma anche tutti gli altri collaboratori del Loft, saremo accompagnati nel nostro lavoro dal sorriso e dalla gentilezza di questi due bravi giovani che di sicuro vegliano dall'alto su di noi», conclude la donna guardando verso il cielo con un sospiro.
Nicola Benvenuti
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Il Gazzettino