Il decano dei presidi «Non bisogna mai dare il numero agli studenti»

Il decano dei presidi «Non bisogna mai dare il numero agli studenti»
LA TESTIMONIANZATREVISO «Io ho iniziato a insegnare a 23 anni. Ero al liceo artistico e avevo studentesse di 18 anni e anche oltre. È evidente che in situazioni simili possono...

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LA TESTIMONIANZA
TREVISO «Io ho iniziato a insegnare a 23 anni. Ero al liceo artistico e avevo studentesse di 18 anni e anche oltre. È evidente che in situazioni simili possono instaurarsi dei rapporti particolari. Ma un insegnante ha il dovere di non lasciarsi coinvolgere e di non andare mai oltre alla funzione di docente e di educatore che svolge a scuola». Claudio Baccarini, decano dei prèsidi trevigiani, referente regionale per i dirigenti scolastici della Cgil, torna indietro con la memoria per delimitare il raggio d'azione degli insegnanti. Il questo contesto, il primo comandamento è non cadere in tentazione.

I CONSIGLI

L'ex dirigente è stato molto colpito dai due scandali a luci rosse, tra messaggi scabrosi e presunti abusi fisici, che nel giro di pochi giorni hanno scosso il mondo della scuola trevigiana. Il primo caso riguarda un ex insegnante di italiano e storia di un liceo della città denunciato per molestie da una sua studentessa. E il secondo un professore di musica di una scuola media, sempre della città, che la scorsa estate è stato denunciato da tre sue ex alunne per dei presunti abusi risalenti a dieci anni fa. Baccarini non entra nel merito dei singoli casi. Ma scuote la testa. «È tutto nelle mani del docente spiega è chiaro che ragazzine di dodici anni, così come le studentesse delle superiori, possono anche invaghirsi di un loro insegnante. Per questo dico che è tutto nelle mani del docente: spetta a lui capire la situazione e bloccare ogni cosa». Secondo Baccarini ci sono delle piccole precauzioni che vanno prese. A cominciare dall'uso dello smartphone. «Il numero di telefono di un professore non deve essere dato ai ragazzi. Perché mai questi dovrebbero scrivergli o chiamarlo sul cellulare? Se hanno qualcosa da dire, lo fanno a scuola. È vero che i ragazzi possono comunque procurarsi il numero di telefono. Ma è altrettanto vero che il docente nel momento in cui vede chiamate o messaggi può decidere di chiudere subito il discorso». E questo per Baccarini vale sempre. «Ho sempre ripetuto ai miei docenti: fate bene il vostro compito di insegnanti ed educatori conclude tutto il resto non serve. Anche se spinto dalla buona fede, un insegnante non deve mai andare oltre al ruolo che ricopre all'interno della scuola».
Mauro Favaro
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Il Gazzettino