IL CORTEO MESTRE Non cederanno alla lotta contro il Green Pass, le 3.500 persone

IL CORTEO MESTRE Non cederanno alla lotta contro il Green Pass, le 3.500 persone
IL CORTEOMESTRE Non cederanno alla lotta contro il Green Pass, le 3.500 persone ieri che hanno sfilato in corteo in centro a Mestre per dire no all'obbligo della carta verde per...

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IL CORTEO
MESTRE Non cederanno alla lotta contro il Green Pass, le 3.500 persone ieri che hanno sfilato in corteo in centro a Mestre per dire no all'obbligo della carta verde per entrare nei luoghi di lavoro. Una manifestazione organizzata dal Coordinamento gruppi Veneto, formato da no Pass di Padova, Treviso, Verona, Venezia. Uniti nello slogan il Veneto è con Trieste, in solidarietà agli scioperi annunciati in molte città. Un corteo animato non tanto da sigle o cartelli esibiti, ma dalle grida e applausi accompagnati dalla parola libertà (di scelta, terapeutica), e cori come Giù le mani dai bambini e dal lavoro, Lavoro, cultura, no dittatura, con espliciti riferimenti alle scelte del governo Draghi.

Partiti da piazza Ferretto, i manifestanti, e tra loro molti lavoratori, comitati, studenti, famiglie, hanno sfilato in via Palazzo, lungo via Torre Belfredo, scortati dalle forze dell'ordine e in testa al corteo da Antonello Zara, al comando del Commissariato di Mestre. Si sono fermati per alcuni minuti alla rotonda dei Quattro Cantoni gridando Trieste non mollare, per percorrere poi tutta via Circonvallazione, con i bus bloccati sul lato della strada, e un altro stop all'incrocio tra via Piave e via Miranese. Nessuna tensione nemmeno quando le urla di libertà sono risuonate in via Carducci e i manifestanti si sono fermati in piazzale Donatori di Sangue, alzando le mani e intonando Trieste liberata.

Il lungo corteo ha poi riempito piazza Ferretto, accolto da alcuni organizzatori che avevano allestito un palco, dove sono iniziati gli interventi. «Siamo arrivati a un livello di ingiustizia, l'umanità è un diritto» l'appello lanciato in nome dei lavoratori portuali in sciopero a Trieste con un collegamento in diretta, e a tutti quelli che «sono e saranno licenziati». Tra i partecipanti di Venezia anche il Comitato a difesa del Cittadino, presieduto da Luigi Corò. «Abbiamo il diritto ha detto di manifestare il nostro dissenso al Green Pass, perché è un inutile strumento, che non mette al sicuro. Si crede di essere immuni, ma c'è contagio, e non ha senso essere costretti a fare un tampone». Giovedì il Comitato ha manifestato solidarietà all'esterno della San Benedetto a Scorzè, ieri mattina alla Fincantieri, e oggi davanti alla Rai per chiedere l'abrogazione del Green Pass. «Abbiamo denunciato molti medici - ha affermato Corò - che vanno oltre i limiti consentiti e negano l'evidenza. Il Green Pass non salva, non è una misura sanitaria, ma politica». È poi intervenuto Riccardo Szumski, sindaco di Santa Lucia di Piave e medico, bandiera dei no vax in protesta contro le linee guida sanitarie, che ha parlato di «dittatura, schiavismo e ricatto». Ha preso la parola anche un gruppo di studenti universitari No Green Pass perché «nega il diritto al lavoro e allo studi». «Non sono contrario ai vaccini ha dichiarato Cristiano, uno degli organizzatori della manifestazione del gruppo no Green Pass Padova - ma all'esasperazione a cui ci ha condotto il Governo, con problemi economici per chi ora non ha da mangiare, deve pagare le bollette. Siamo in un paese libero, e oggi continueremo a manifestare». E poi le storie, come quelle di una mamma che - dice - «non sono stata fatta entrare a scuola dove mio figlio stava male ed era curato dal 118 perché non avevo il Green pass» o quello di una signora che è stata «quasi portata via a forza dalle guardie dell'ospedale di Milano perché ero entrata a trovare mia mamma senza avere il certificato verde». Sul palco anche un'infermiera no-vax sospesa: «Noi siamo la luce sulle tenebre». E la piazza a promettere: «La gente come noi non molla mai».
Filomena Spolaor
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino