Il coronavirus non ferma il Carnevale «Si va avanti»

Il coronavirus non ferma il Carnevale «Si va avanti»
LA SITUAZIONEVENEZIA Il coronavirus, che ha messo piede anche nell'entroterra veneziano, non ferma il Carnevale. L'amministrazione comunale ha infatti deciso di confermare tutti...

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LA SITUAZIONE
VENEZIA Il coronavirus, che ha messo piede anche nell'entroterra veneziano, non ferma il Carnevale. L'amministrazione comunale ha infatti deciso di confermare tutti gli appuntamenti di qui a martedì Grasso, compreso il volo dell'Aquila di oggi che attirerà a San Marco migliaia di persone e decine di migliaia in città. La situazione è stata analizzata nel dettaglio ieri sera in un vertice convocato in Prefettura, per fare il punto della situazione e sulle iniziative da prendere per evitare la diffusione del contagio.

IL SINDACO
«Siamo ovviamente preoccupati - commenta il sindaco Luigi Brugnaro - e seguiamo con attenzione e in contatto costante con Governo e autorità sanitarie l'evolversi della situazione. Non ci sono per il momento motivi di ulteriori precauzioni oltre a quelle messe in campo dal Protocollo sicurezza. Non è pertanto il momento di infondere panico. Nessun provvedimento - continua - sarà comunque preso solo dal Comune. Siamo in costante contatto con il Governatore Luca Zaia e le autorità sanitarie».
Una preoccupazione per il sindaco c'è invece dal punto di vista economico e non solo per la crisi delle prenotazioni alberghiere anche per Carnevale e per l'economia turistica della città. Il sindaco considera molto grave il blocco dell'economia cinese a causa del coronavirus.
CHI SÌ E CHI NO
Una cosa è però certa: in città il dibattito fra chi ritiene che sia giusto tenere aperto il Carnevale (prevalentemente per ragioni economiche) e chi invece dice che la festa dovrebbe essere sospesa in quanto mette potenzialmente a contatto migliaia di persone sia durante il viaggio che in città. E, dal momento che si è appreso che gli untori possono essere anche asintomatici, questo potrebbe essere un problema.
C'è anche chi, come l'avvocato veneziano Mario d'Elia, ha scritto al Governo, alla Regione, al Comune di Venezia per chiedere lo stop alla festa per motivi di emergenza igienico-sanitaria.
Il sindacato Sgb, intanto, chiede al prefetto Vittorio Zappalorto che i lavoratori dei servizi pubblici essenziali possano essere ammessi al lavoro previa verifica quotidiana dello stato di salute da effettuarsi a cura di medici. Infine, i consiglieri comunali di opposizione Renzo Scarpa e Ottavio Serena contestano al sindaco Brugnaro di essersi mosso in ritardo e hanno depositato un'interrogazione in cui si chiede se esista un piano di salvaguardia della salute dei cittadini.
MASCHERINE ESAURITE
A Venezia, però, anche ieri la vita ha continuato a scorrere senza problemi. Gente in festa per questo ultimo fine settimana di Carnevale e nessuna mascherina in giro, se non per alcuni turisti (pochi) provenienti dall'Oriente. Ieri meno gente rispetto agli scorsi anni: circa 70mila persone, con l'autorimessa Comunale chiusa per mancanza di posti alle 16, mentre il San Marco è rimasto aperto. Meno arrivi anche con i pullman turistici, al Tronchetto e a Punta Sabbioni.
La gente continua a muoversi, a frequentare il mercato del pesce e a portare i bambini in maschera a giocare in campo o in piazza. Tuttavia, un po' di inquietudine c'è. E la prova sta nel fatto che non si riescono a trovare le mascherine filtranti in nessuna farmacia. Ma questo, da qualche giorno. Difficili da trovare, anche nei supermercati, le boccette di gel igienizzante per le mani.

D'altronde, Venezia non è una città normale, ma un vero e proprio porto di mare dove in questi giorni è rappresentata buona parte delle nazionalità che generalmente si muovono per turismo. A queste si aggiungono i pendolari in movimento dall'entroterra veneto, comprese le zone in cui sono stati riscontrati casi di contagio. Insomma tanta, ma tanta gente che arriva senza subire controlli sulla salute non lascia indifferenti.
Michele Fullin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino