IL CONVEGNO TREVISO «Mi vergogno di vivere in un Paese in cui c'è un'autorità

IL CONVEGNO TREVISO «Mi vergogno di vivere in un Paese in cui c'è un'autorità
IL CONVEGNOTREVISO «Mi vergogno di vivere in un Paese in cui c'è un'autorità nazionale anti-corruzione. Dove c'è un signore che di volta in volta decide cosa è bene e cosa è...

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IL CONVEGNO
TREVISO «Mi vergogno di vivere in un Paese in cui c'è un'autorità nazionale anti-corruzione. Dove c'è un signore che di volta in volta decide cosa è bene e cosa è male. E fa giurisprudenza. Così si crea solo confusione normativa. Ed è proprio in questa che la corruzione si genera con più facilità». Stefano Parisi non le manda a dire. Dal convegno del movimento di centrodestra Energie per l'Italia, andato in scena ieri al Relais Monaco di Ponzano, l'ex candidato sindaco di Milano ha lanciato un duro attacco contro Raffaele Cantone, presidente dell'Anac. L'incontro girava attorno a tre parole d'ordine: sicurezza, giustizia, legalità. E ce ne sono state per tutti. A cominciare dai magistrati che si buttano in politica. «La politica ha ceduto alla magistratura ha continuato Parisi e i magistrati da dopo Tangentopoli sono diventati delle star».

«NON MI CANDIDO»

Un pensiero sostanzialmente condiviso anche da Carlo Nordio, già procuratore aggiunto di Venezia: «Un magistrato non dovrebbe mai candidarsi, né prima né dopo il suo lavoro in magistratura ha scandito con la schiettezza che lo contraddistingue quando un magistrato si candida, tutte le indagini che ha fatto possono essere lette in ottica politica. Per quanto mi riguarda sarebbe davvero raccapricciante che si potesse pensare che ho portato avanti l'inchiesta Mose per prendere il posto di chi è finito in galera». «Così come è raccapricciante sentire che il magistrato Nino Di Matteo si autocandida a ruoli politici mentre sta ancora gestendo dei processi aggiunge negli anni la giustizia ha condizionato la politica. Ma non è la magistratura che ha voluto invadere il campo, bensì la politica che ha fatto un passo indietro». Nordio punge anche sulla legge Fiano: «Si punisce chi vende una bottiglia di vino con l'effige di Mussolini sulla base del codice penale firmato dallo stesso Mussolini. È per lo meno una contraddizione». Alla luce di tutto questo, tra priorità del movimento Energie per l'Italia c'è proprio la riforma della giustizia: «C'è una lettura critica di quanto fatto dal centrodestra negli ultimi 20 anni tira le fila Maurizio Sacconi la domanda di sicurezza non è stata adeguatamente soddisfatta. Oggi abbiamo un'insicurezza legata all'invasione dei migranti e al terrorismo internazionale, ma anche insicurezza rispetto allo Stato per quanto riguarda la giustizia civile, penale, amministrativa, tributaria, contabile. Il primo problema è la lentezza. Poi in generale i diritti della difesa non sono adeguatamente garantiti. Così come non c'è la punizione certa di un colpevole in tempi brevi».
Mauro Favaro
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Il Gazzettino