IL CONTROLLO PORDENONE «Dopo l'operazione che definirei chirurgica, coordinata

IL CONTROLLO PORDENONE «Dopo l'operazione che definirei chirurgica, coordinata
IL CONTROLLOPORDENONE «Dopo l'operazione che definirei chirurgica, coordinata dal procuratore capo Raffaele Tito, potenzieremo ulteriormente i servizi di controllo del territorio...

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IL CONTROLLO
PORDENONE «Dopo l'operazione che definirei chirurgica, coordinata dal procuratore capo Raffaele Tito, potenzieremo ulteriormente i servizi di controllo del territorio e, in particolare, delle zone più sensibili della città». Emanuele Loperfido, assessore comunale alla Sicurezza, fornisce la ricetta ideale per tenere sotto controllo i punti più a rischio di Pordenone.

LE ZONE
Zone di spaccio di sostanze stupefacenti che, senza un adeguato giro di vite anche da parte dell'amministrazione comunale, rischiano di trasformarsi in luoghi di ritrovo per spacciatori. Già giovedì mattina Loperfido ha incontrato il sindaco Alessandro Ciriani e Stefano Rossi, comandante della polizia locale. «Abbiamo scelto chiarisce di procedere con tutta una serie di attività di prevenzione e di controllo della città che, per forza di cose, non riguarderanno soltanto i parchi urbani. Metteremo in campo tutta una serie di attività preventive, coinvolgendo il mondo della scuola e l'Azienda sanitaria, perché è triste sapere che ci sono sempre più ragazzini che fanno uso di sostanze stupefacenti e che trovano soldi e modo per acquistarle. Ecco perché riteniamo opportuno che al più presto venga aperto un tavolo di confronto tra tutti gli attori che, in qualche modo, potrebbero limitare situazioni di disagio e degrado sociale».
LE AZIONI
La risposta dell'amministrazione comunale, dunque, non si è fatta attendere. Per dire il vero è da tempo che la polizia locale teneva sotto controllo alcune delle situazioni più a rischio e, come si è poi visto, l'attività degli agenti municipali è risultata determinante ai fini dell'arresto dei richiedenti asilo che spacciavano al parco Querini. «Il comandante Rossi evidenzia Loperfido si è reso da subito disponibile, in qualsiasi forma e modo, a potenziare la sorveglianza, anche con personale in borghese, nelle aree più calde di Pordenone. Si avvarrà anche della collaborazione degli steward urbani che, in qualsiasi momento, grazie anche alle competenze acquisite, potranno segnalare movimenti sospetti e attività illecite. L'operazione di polizia dell'altro giorno non deve assolutamente farci abbassare l'attenzione. Posso garantire che non molleremo la presa e, anzi, metteremo in campo azioni mirate che possano garantire una maggiore presenza sul territorio delle forze dell'ordine». Anche i cittadini, però, dovranno fare la loro parte: «Non dovranno esitare nel rivolersi agli operatori della sicurezza. Mi rivolgo sottolinea l'assessore Loperfido soprattutto a chi abita in quelle zone che, come da mappa del rischio, sono state ritenute più sensibili sotto il profilo della sicurezza».
I SOSPETTI

Tornando agli arresti per spaccio dei richiedenti asilo, l'esponente della giunta Ciriani ha voluto ribadire un concetto. «Da tempo eravamo consapevoli che, in particolare al parco Querini, c'era qualcosa che non andava. Abbiamo soltanto lasciato che l'indagine, avviata dalla Questura di Pordenone, facesse il proprio corso. Era una situazione troppo delicata: sarebbe bastato poco per mandare in fumo un'operazione che ci ha permesso, almeno per ora, di ripulire, Bronx compreso, una delle aree privilegiate da spacciatori e assuntori di droga».
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino