IL CONFRONTO TRIESTE In teoria, o per meglio dire in base alle promesse, potrebbero

IL CONFRONTO TRIESTE In teoria, o per meglio dire in base alle promesse, potrebbero
IL CONFRONTOTRIESTE In teoria, o per meglio dire in base alle promesse, potrebbero arrivare anche a 13-14 milioni di euro le disponibilità di soldi regionali da mettere sul...

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IL CONFRONTO
TRIESTE In teoria, o per meglio dire in base alle promesse, potrebbero arrivare anche a 13-14 milioni di euro le disponibilità di soldi regionali da mettere sul piatto del fondo di produttività per i dipendenti regionali e comunali: i famosi 14mila addetti che ancora aspettano dal 2010 il rinnovo del contratto di lavoro.

I RISPARMI
Ma sebbene di sola teoria si possa parlare, sta di fatto che spetterà alla Giunta regionale, su proposta dell'assessore alle Autonomie locali Paolo Panontin, stabilire la misura precisa. Quel ch'è certo è che si possa arrivare fino a un massimo del 50% dei soldi risparmiati dalla Regione mediante la chiusura delle Province e la riattribuzione delle loro funzioni: la Regione stima tali economie complessivamente in 27-28 milioni di euro, includendovi anche i benefici finanziari derivanti dalla chiusura dell'unica Amministrazione provinciale ancora esistente (fino a primavera) e cioè quella di Udine.
IL PRINCIPIO DI REALTÀ
Ma da qui a prefigurare che il fondo di produttività possa gonfiarsi di 13-14 milioni ce ne vuole: l'opzione più probabile è che la cifra effettiva si attesti su livelli largamente inferiori, sia pure non disprezzabili. Di sicuro il sindacato, in tale partita, non ha voce in capitolo: è la stessa recente legge regionale di settore, licenziata dal Consiglio di piazza Oberdan negli ultimi mesi dell'anno passato, a stabilire che la decisione spetta alla Giunta con la previsione di un solo confronto: quello con il Consiglio delle Autonomie locali.
IL NUOVO MODELLO
Ieri ai sindacati la Delegazione di parte pubblica per il rinnovo contrattuale ha presentato un nuovo modello teorico perm la ripartizione del fondo, ma le parti si sono date tempo fino all'ultima parte di gennaio per studiare tale sistema innovativo prima di praticarne l'applicazione pratica. Anche perché una cosa è parlare di dipendenti regionali, altra dei comunali, considerato oltretutto che ciascuna realtà locale ha fin qui seguito criteri propri di gestione di tali quattrini.
Il sindacato potrebbe valutare, fra le varie ipotesi, parametri differenziati a seconda delle dimensioni dell'ente in cui lavora il dipendente, ma per certo la filosofia di fondo è stabilire un'ampia porzione delle disponibilità finanziarie che ora si manifesteranno a vantaggio di tutti e soltanto una porzione rimanente per sostenere investimenti sui singoli.
ISPETTORI E FUNZIONARI
Questo è l'ultimo scoglio vero da superare per la sospiratissima firma del nuovo contratto. L'altro tema ancora non definito assume caratteri per certi versi tragicomici: si tratta di stabilire la nuova denominazione comune degli attuali ispettori e funzionari del Corpo forestale regionale. Ed è evidente che non può essere questo un ostacolo verso l'approdo finale all'intesa.

Maurizio Bait
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino