Il concerto va male, botte in discoteca tra organizzatori

Il concerto va male, botte in discoteca tra organizzatori
IL PROCESSOBELLUNO Doveva essere un successo la serata con il gruppo Sud Sound System, ma per gli allora gestori della discoteca Shadows di Belluno, sarebbe stato un flop costato...

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IL PROCESSO
BELLUNO Doveva essere un successo la serata con il gruppo Sud Sound System, ma per gli allora gestori della discoteca Shadows di Belluno, sarebbe stato un flop costato circa 7mila euro. Finì con un pestaggio ai danni di chi li avrebbe aiutati nell'organizzazione del concerto.

Alla sbarra, ieri Marco e Paola Vecchiato, rispettivamente di 37 e 41 anni, originari di Noale (Ve), accusati di esercizio arbitrario delle proprie ragioni e lesioni, mentre il primo deve rispondere anche di minaccia.
Il fatto avvenne il 17 febbraio del 2013 nell'ex disco-bar di Belluno, ormai da tempo chiuso. Il concerto con il noto gruppo pugliese pare fosse stata un'idea nata assieme a Marco e Daniel Zoldan, ieri parti civili. Ma al termine della serata i conti, secondo i Vecchiato, non tornano: sono sotto di 7mila euro. Impossibile, ribattono i Zoldan, perchè erano stati venduti ben 400 biglietti al prezzo di 13 euro ciascuno.
Nasce da qui quella che la pubblica accusa vede come una vendetta. I fratelli Vecchiato convocano i Zoldan nella discoteca e qui, dopo averli aggrediti al volto con uno spray urticante, avrebbero cominciato a colpirli con calci e pugni. A Marco Zoldan vennero diagnosticate una congiutivite all'occhio sinistro, traumi contusivi alla spalla destra e al polpaccio sinistro. La prognosi fu di otto giorni. Per Daniel, stesso trauma all'occhio, e uno al bacino con prognosi di 5 giorni.
All'aggressione si sarebbe aggiunta anche una minaccia al fine di evitare una denuncia. Brandendo una catena in ferro, Marco Vecchiato avrebbe detto a Marco Zoldan: «Se mi denunci te la faccio faccio pagare, so dove abiti».
Una minaccia che però non sortì alcun timore nelle controparti, tanto è vero che chiamato di volata i carabinieri. Ieri è stato sentito in aula il maresciallo dei carabinieri Flavio D'Agosto che effettuò l'intervento, incalzato dalla domande del pubblico ministero Domenico Gulli. Si torna in aula il 10 aprile per sentire altri testi.
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Il Gazzettino