Il Comune compra le quote per salvare il Consvipo

Il Comune compra le quote per salvare il Consvipo
SOCIETÀ PUBBLICHEROVIGO Il Comune di Rovigo rileverà una cospicua parte delle quote del Consvipo attualmente in capo alla Provincia. «Il tetto di spesa che ci siamo dati è di...

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ROVIGO Il Comune di Rovigo rileverà una cospicua parte delle quote del Consvipo attualmente in capo alla Provincia. «Il tetto di spesa che ci siamo dati è di 100mila euro, nei prossimi giorni mi esprimerò su questo argomento», afferma il sindaco Edoardo gaffeo. Il tempo del Consorzio di sviluppo, però, sta scorrendo molto velocemente, anche se non è ancora stata fissata una data nella quale si svolgerà l'assemblea dei sindaci nella quale si deciderà in maniera definitiva una strategia per uscire dall'impasse in cui si trova l'ente voluto e fondato negli anni 60 dall'allora esponente della Dc e ministro Antonio Bisaglia. Sabato 9 novembre, in una serrata e riunione politica cui hanno preso parte il segretario dem Giuseppe Traniello Gradassi, il commissario leghista Guglielmo Ferrarese e il coordinatore forzista Piergiorgio Cortelazzo, poi i sindaci di Trecenta (Antonio Laruccia) e di Rovigo, oltre al presidente dimissionario Guido Pizzamano, si è deciso di convocare una riunione straordinaria dei sindaci-soci del Consvipo.

IL PERCORSO
L'obiettivo è quello di capire come risollevare l'ente, creditore nei confronti di Palazzo Celio di 530 mila euro quali quote non riscosse per gli anni 2017 e 2018, senza però affossare la Provincia stessa, che da quando ha subìto la riforma del 2014, fatica a trovare la liquidità necessaria persino per manutenere le strade di sue competenza. Quella cifra un anno fa era previsto fosse liquidata con una permuta immobiliare (il secondo piano della sede distaccata della Provincia in viale della Pace), l'unico modo per non percorrere strade giudiziarie, ma con il sopraggiungere del 2020 l'amministrazione provinciale sarà chiamata, entro il 31 dicembre, a pagare anche la quota consortile di quest'anno, di 265mila euro, il che vorrebbe dire portare la provincia al pre-dissesto finanziario. L'accordo poco fa accennato, al massimo entro la scorsa primavera avrebbe dovuto divenire effettivo e portare con sé anche la conseguente riduzione delle quote della Provincia all'interno di Consvipo, passando dal 45% al 10%.
SALVATAGGIO
Nulla di tutto questo è avvenuto e la situazione rischia di saltare per aria, perché quel 35% di quote qualcuno deve assorbirle e pare solo il Comune di Rovigo se le voglia accollare, ma non tutte. Gaffeo ha precisato che sulla questione interverrà entro i prossimi giorni, ma ha già rivelato di poter arrivare ad aggiungere 30mila euro di spesa ai 70mila che annualmente vengono erogati al Consorzio. Questa operazione gli permetterebbe di diventare il primo socio e di avere un peso maggiore nelle decisioni future del Consvipo, che però, allo stato attuale, non si può dire se esisterà ancora in futuro. Al di là di Rovigo, almeno qualche altro Comune dovrebbe farsi carico di ulteriori quote e proprio in questo caso la politica dovrebbe trovare una soluzione definitiva che sembra non arrivare mai.

Non si sta parlando di qualcosa che è nato nelle ultime settimane, sono anni che c'è maretta tra i soci del Consorzio e alcuni hanno chiesto di uscirne completamente. Sembra che la vera sfida dell'assemblea dei sindaci sarà quella di convincere tutti a fare questo ultimo sforzo per salvare l'ente, altrimenti i debiti (circa 4 milioni di mutui) diventeranno un serio problema per tutti.
Alberto Lucchin
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Il Gazzettino