IL CASO VENEZIA Nicola Finco sbotta: «Non hanno capito niente». Di

IL CASO VENEZIA Nicola Finco sbotta: «Non hanno capito niente». Di
IL CASOVENEZIA Nicola Finco sbotta: «Non hanno capito niente». Di certo contro la proposta di legge presentata dal leghista vicentino, vicepresidente vicario del consiglio...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
IL CASO
VENEZIA Nicola Finco sbotta: «Non hanno capito niente». Di certo contro la proposta di legge presentata dal leghista vicentino, vicepresidente vicario del consiglio regionale del Veneto, c'è stata una levata di scudi. Bipartisan. Perfino i sindaci di provata fede leghista, come la prima cittadina di Maser, Claudia Benedos, sono insorti: «Consentire la vendita di alcol nei distributori di bevande? Non esiste, sarebbe un segnale sbagliato nei confronti dei giovani e lo dico anche come madre».

Tutto nasce dalla proposta di legge numero 95 presentata da Finco lo scorso 10 settembre e sottoscritta anche dai colleghi di partito Fabiano Barbisan, Roberto Bet, Marco Dolfin e Nazzareno Gerolimetto. Cosa dice il provvedimento? In soldoni la proposta è di attenersi alle disposizioni nazionali come hanno fatto altre Regioni e di modificare l'attuale legge del Veneto del 2007 che vieta la vendita di bevande alcoliche tramite distributori automatici. Finco, invece, chiede di mettere gli alcolici nei distributori. Testuale dalla relazione: Non vi è alcun impedimento prestabilito dal legislatore nazionale che vieti, agli esercizi muniti di licenza, di somministrare e vendere bevande alcoliche, tramite distributori automatici, se non la statuizione di limiti specifici tali da renderne più restrittivo il suo esercizio. Nella proposta di legge, Finco non ha però esplicitato questi limiti.
I SINDACI
Dopo essere stata illustrata in Terza commissione (e già in quell'occasione gli alleati di Fratelli d'Italia avevano avanzato seri dubbi), il testo è arrivato ieri all'esame del Cal, il Consiglio delle autonomie locali del Veneto guidato dal presidente della Provincia di Padova Fabio Bui e di cui fa parte una rappresentanza di sindaci. «All'unanimità abbiamo bocciato quella proposta, non si può pensare di vendere bevande alcoliche attraverso i distributori automatici e tanto meno di notte - ha detto Bui -. I primi cittadini dei centri più grandi sono preoccupati perché già adesso le aree dove si trovano i distributori automatici di bevande sono causa di degrado. E nei paesi più piccoli si teme di incentivare l'assunzione di alcol tra i più giovani». Neanche l'ipotesi di rendere obbligatorio il tesserino sanitario per gli acquisti così da escludere i minorenni ha convinto i consiglieri del Cal: la proposta di Finco è stata bocciata all'unanimità dai sindaci.
LA REPLICA

«Dispiace vedere che il progetto di legge sia stato male interpretato», ha dichiarato poi il leghista Finco. «Più volte sono intervenuto durante il Consiglio per spiegare ai sindaci che già la legge prevede un espresso divieto di vendita dopo le ore 24 e fino alle ore 6 e che non vi è, quindi, alcuna ragione di ritenere che tale norma, ove approvata, possa favorire eventi che mettano in pericolo l'ordine pubblico. Spero di aver chiarito questo particolare aspetto e che vi sia una presa di posizione favorevole durante la ripresa dei lavori in Terza commissione». Ma il punto è: il progetto di legge sarà calendarizzato in Terza commissione o, come si vocifera a palazzo, continuerà a essere rinviato?
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino