IL CASO VENEZIA Le vignette sul sito del Comune di Venezia, nell'area dedicata

IL CASO VENEZIA Le vignette sul sito del Comune di Venezia, nell'area dedicata
IL CASOVENEZIA Le vignette sul sito del Comune di Venezia, nell'area dedicata alle previsioni di marea. Il video degli albergatori che riprende una città di nuovo in piedi. Poi...

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IL CASO
VENEZIA Le vignette sul sito del Comune di Venezia, nell'area dedicata alle previsioni di marea. Il video degli albergatori che riprende una città di nuovo in piedi. Poi l'idea, sempre dell'Assoalbergatori veneziana, di invitare i turisti a farsi i selfie con un hashtag dedicato ad una Venezia «all'asciutto». E la proposta, lanciata dall'assessore regionale al Turismo, Federico Caner, di veicolare la ripartenza di Venezia attraverso i canali social di influencer famosi in tutto il mondo. Giovedì sarà un mese dalla notte più buia di Venezia, quella del 12 novembre, dell'acqua alta e dei 187 centimetri sul medio-mare: la seconda marea di sempre, dietro solo ai 194 del 6 novembre 1966. E un mese dopo Venezia deve affrontare una nuova sfida: far capire al mondo che la città non è ammantata dal clima apocalittico da The day after tomorrow. Che la vita è ripresa (non è mai smessa, si è solo interrotta per qualche ora) e i turisti possono tornare. Un compito che sembra semplice, ma si scontra con il 45% delle disdette nella seconda metà di novembre e la stagnazione delle prenotazioni per Natale, Capodanno e carnevale.

IL COMUNE
«Sul sito ci sono alcune vignette istituzionali chiare, con le quali si spiega cosa voglia dire il medio-mare - commenta Paola Mar, assessore comunale al Turismo - poi stiamo lavorando con Enit, (l'Agenzia nazionale italiana del turismo), affinché ci aiutino a far passare con chiarezza la realtà. Perché c'è davvero poca conoscenza sulla città, tutti dicono e scrivono, ma pochi conoscono come stanno le cose». Buona parte l'hanno fatta gli organi di informazione internazionali e non solo: «È stato ribadito il ruolo simbolico di Venezia per il contrasto dei cambiamenti climatici - continua Mar - ma ora chiediamo agli stessi media di trasmettere l'immagine di una città viva e resiliente, che ha subito rialzato la testa. Questo è uno dei periodi migliori per venire in città, con meno affollamento rispetto alla stagione estiva. Tutti i musei sono aperti, a parte Ca' Pesaro».
GLI ALBERGATORI
Ed è sulla comunicazione che puntano gli albergatori di Venezia. Nei giorni scorsi hanno confezionato un video in cui si racconta di una città pulita dall'acqua alta, dove la vita è quella di sempre. «Dobbiamo tornare a far passare questa di immagina - aggiunge Claudio Scarpa, direttore di Ava, l'associazione veneziana di categoria - Non abbiamo un dato, ma finora c'è una stagnazione delle prenotazioni per Natale, Capodanno e fino a carnevale. L'anno scorso in questo periodo gli alberghi si riempivano. Per invertire la rotta e mandare all'estero le immagini di una città viva abbiamo intenzione di dare un voucher alla stampa estera a Roma, invitarli come nostri ospiti in città e gli spiegheremo uno a uno cosa vuol dire il medio-mare. Il messaggio che passa è che a Venezia c'erano stata due metri di acqua alta. Non è possibile continuare così». A questo si aggiunge la proposta di un nuovo video (a cartoni animati che spieghi il ciclico andirivieni delle maree) e l'invito ai turisti di un selfie e un hashtag che diano la reale situazione delle cose.
LA REGIONE

Che ci sia una percezione da invertire, lo pensa anche Federico Caner, assessore al Turismo della Regione Veneto. «A livello nazionale e internazionale le dinamiche di Venezia non si conoscono benissimo - ammette Caner - Le acque alte la città le ha subite sempre ed è sempre ripartita. Lo so, è difficile da spiegare anche perché certi turisti hanno un'idea fantasy di quanto successo e quando vedono certe immagini loro prendono paura». Su tutti, i turisti americani. «Sono abituati diversamente con i tifoni che da loro lasciano segni per un sacco di tempo. Venezia - aggiunge ancora l'assessore - ha dinamiche del tutto diverse. Per far comprendere una situazione simile serve pure che i social, magari attraverso degli influencer, veicolino quanto già tutti stiamo dicendo da un mese. Che Venezia è ripartita». Il futuro del turismo? «Sono convinto - conclude - che da qua a un po' di tempo il tutto si riassesterà da solo. Non credo che quanto successo crei danni permanenti alla città e al suo turismo: l'eco internazionale del disastro è arrivato quando ormai tutto era sistemato. Va trasmessa la ripartenza».
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino