IL CASO VENEZIA Dicono che gli agricoltori siano insorti. Che non solo il numero

IL CASO VENEZIA Dicono che gli agricoltori siano insorti. Che non solo il numero
IL CASOVENEZIA Dicono che gli agricoltori siano insorti. Che non solo il numero uno delle bonifiche venete Giuseppe Romano sia andato a parlare con l'assessore Giuseppe Pan, ma...

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IL CASO
VENEZIA Dicono che gli agricoltori siano insorti. Che non solo il numero uno delle bonifiche venete Giuseppe Romano sia andato a parlare con l'assessore Giuseppe Pan, ma che perfino il presidente nazionale della Coldiretti si sia fatto sentire a Palazzo Balbi. Vere o sedicenti che siano queste proteste, il dato di fatto è che la riformina dei Consorzi di bonifica è stata ritirata. Se ne doveva parlare ieri nella seduta della Prima commissione del consiglio regionale del Veneto, ma il presidente Alessandro Montagnoli (Lega) a sorpresa ha ritirato i tre emendamenti voluti peraltro dalla stessa maggioranza di centrodestra e caldeggiati pure dalla giunta. Ritirati per sempre o solo accantonati? Montagnoli ha detto che se ne riparlerà in aula tra un paio di settimane, quando la proposta di legge regionale di adeguamento ordinamentale 2018, che conteneva le variazioni alla normativa sui Consorzi di bonifica, arriverà in aula per il voto.

LE MODIFICHE
Queste le modifiche proposte e poi ritirate: abrogazione delle incompatibilità, per cui potevano essere eletti nei Cda anche sindaci, consiglieri comunali, assessori, nonché dirigenti in agenzie, aziende ed enti pubblici; diminuzione da 4 a 3 dei rappresentanti delle categorie per far posto a un rappresentante della Regione; limite di una sola delega per consorziato alle elezioni.

«Se vogliamo riformare la governance dei Consorzi di bonifica e la loro rappresentanza - ha detto il consigliere regionale Graziano Azzalin (Pd) - si faccia alla luce del sole, non con mediazioni nelle segrete stanze. La giunta prepari una proposta di legge e venga discussa, con audizioni, insieme ai diretti interessati, perché la gestione e la tutela del territorio non sono un affare privato di qualcuno». Azzalin ha anche criticato la decisione della Lega di presentare gli emendamenti salvo poi ritirarli e annunciare che se ne riparlerà in aula: «Un modo di agire apparentemente bizzarro. Poi, però, nel corso della seduta è stato detto che gli emendamenti saranno riproposti in aula, ma non da Montagnoli. Quindi, inutile girarci intorno, lo farà la giunta, magari con un testo blindato. I Consorzi svolgono un ruolo imprescindibile nella difesa idrogeologica della nostra regione, non è così che si rispetta il loro lavoro né si favoriscono partecipazione e coinvolgimento dei soggetti interessati. Certi colpi di mano, fatti solo per garantire qualche poltrona in più alla Lega, vanno assolutamente respinti». (al.va.)
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Il Gazzettino