IL CASO UDINE Ha esercitato una prerogativa propria del parlamentare, cioè

IL CASO UDINE Ha esercitato una prerogativa propria del parlamentare, cioè
IL CASOUDINE Ha esercitato una prerogativa propria del parlamentare, cioè lavorare su una proposta di legge, ed ha ricevuto minacce di morte, tanto da procedere con denuncia. È...

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IL CASO
UDINE Ha esercitato una prerogativa propria del parlamentare, cioè lavorare su una proposta di legge, ed ha ricevuto minacce di morte, tanto da procedere con denuncia. È quanto accaduto al deputato di Forza Italia Roberto Novelli, da sempre particolarmente attento alle questioni sanitarie, un filone di interesse che, dopo aver coltivato da consigliere regionale, sta sviluppando a Montecitorio. In questa cornice Novelli ha pensato a una proposta di legge con la quale prende posizione nei confronti di chi non vaccinando i propri figli rischia, indirettamente, di innescare contagi. A seguito dei casi di morbillo verificatisi a Bari, ha avanzato la possibilità di giungere a una disposizione normativa che introduca una nuova ipotesi di reato: «Sanzionare penalmente chi con la propria condotta mette a repentaglio la salute della collettività», spiega lo stesso deputato. Per diffondere la sua idea, Novelli ha deciso di usare, tra gli altri canali, Facebook ed è da questo social network che è arrivato il messaggio minatorio. «Nella serata del 13 novembre racconta ho ricevuto un messaggio di posta privata riportante gravi offese e pesanti minacce di morte, tra cui, per citare solo una frase: Ti sparo in bocca». Il deputato non si è perso d'animo e ha proceduto con la denuncia del mittente. «Al di là del caso accaduto a Bari osserva mi sono limitato a esercitare una mia prerogativa, ovvero avanzare una proposta di legge. Un contributo su un tema delicato, una proposta opinabile conviene -, come per altro lo sono tutte. In ogni caso, una posizione legittima». Del resto, prosegue, una sanzione di tal genere, «il recente decreto Sicurezza la prevede, opportunamente, persino per l'accattonaggio fraudolento». Continuando il suo ragionamento a proposito della fascia di popolazione che decide di non vaccinarsi e non vaccinare i propri figli, Novelli insiste nel considerare che «purtroppo si è in presenza di una fascia di popolazione che non prende in considerazione la letteratura scientifica o, meglio, la disconosce e trascura le conseguenze negative che le mancate vaccinazioni possono recare a soggetti fragili». Novelli lamenta, inoltre, che generalmente le posizioni no-vax «rifiutano il confronto». Un pensiero che, sostiene, «è sorretto da una frangia di classe politica», secondo lui «incidentalmente al Governo». Le minacce, «non mi intimoriscono», afferma però Novelli, «non mettono in discussione le mie convinzione né mi fanno recedere dalla mia azione politica». Da Isabella De Monte (Pd), solidarietà a Novelli per le «gravi minacce ricevute».

Antonella Lanfrit
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Il Gazzettino