IL CASO TRIESTE Sono più che raddoppiate nel 2018 le denunce di danno presentate

IL CASO TRIESTE Sono più che raddoppiate nel 2018 le denunce di danno presentate
IL CASOTRIESTE Sono più che raddoppiate nel 2018 le denunce di danno presentate alla Corte dei conti del Friuli Venezia Giulia rispetto all'anno precedente. Lo ha reso noto ieri...

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IL CASO
TRIESTE Sono più che raddoppiate nel 2018 le denunce di danno presentate alla Corte dei conti del Friuli Venezia Giulia rispetto all'anno precedente. Lo ha reso noto ieri a Trieste il procuratore regionale Tiziana Spedicato in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2019. Si è passati, infatti, dalle circa 600 denunce (media annuale fino al 2017) alle 1.207. Se si considerano che 273 sono state considerate soltanto a gennaio di quest'anno causa tempi tecnici d'ufficio il numero complessivo risulta quasi triplicato. Spiega Spedicato che «l'aumento delle denunce non significa necessariamente un aumento degli illeciti finanziari nel 2018: la maggior parte riguarda infatti comportamenti dannosi posti in essere negli anni precedenti». Secondo il procuratore regionale «il sistema di illegalità in Friuli Venezia Giulia è episodico e non sistemico e si conferma un quadro di corruzioni pulviscolari non sistematiche che comunque richiede una certa attenzione». È cresciuta la giacenza dei fascicoli (1.843 contro i 1.248 dell'anno prima) e sono state emesse sentenze di condanna per 7,8 milioni di euro: a seguito dello svolgimento dell'attività istruttoria si sono registrati nel 2018 recuperi per quasi 1,7 milioni nei bilanci degli enti. In seguito all'emissione di inviti a dedurre, sono stati recuperati 42.876 euro e 201.716 in corso di giudizio.

ORGANICO RIDOTTO
«Questa Procura ha sottolineato il Procuratore regionale - lavora con due magistrati, due pubblici ministeri e un magistrato in assegnazione aggiuntiva che viene dalla Procura di Catanzaro quando sarebbero previsti quattro magistrati: dei dieci dipendenti previsti, la Procura ha lavorato con sette dipendenti fino a dicembre 2018 quando poi è stata assegnata una funzionaria e abbiamo ottenuto il distacco per alcuni mesi di una funzionaria della Procura di Milano per sei giorni al mese». Nonostante ciò «è stata data risposta alla richiesta di giustizia». La situazione potrebbe peggiorare quest'anno per il pensionamento di almeno una unità.
NUOVE DENUNCE
«Molte riguardano lesioni sanitarie dovute a interventi chirurgici, terapie ed errate diagnosi» ha fatto sapere Spedicato. Quest'anno troverà definizione il caso dell'assistente sanitaria che non somministrava i vaccini ai piccoli pazienti friulani e quello relativo agli illeciti commessi dal gestore dell'accoglienza di cittadini extracomunitari immigrati a Gradisca in concorso con funzionari pubblici.
LE CONDANNE

Tra quelle più significative risulta la condanna da parte della Sezione giurisdizionale di un funzionario delegato della Regione che si è appropriato dolosamente, attraverso la produzione di falsi giustificativi per i prelievi di denaro contante effettuati tra il 1996 e il 2012, di 2,1 milioni. Condannati anche il cassiere principale (423.285 euro più 62.293 per disservizio) e uno dei due agenti contabili dell'Ufficio delle Dogane di Udine (60mila euro) per ammanchi di somme di denaro dalla cassa. Contestati inoltre circa 280mila euro al direttore pro tempore di un'Agenzia fiscale della regione per danni da corruzione e turbativa d'asta e 110mila euro al progettista e direttore di lavori di ristrutturazione e ampliamento del Teatro Gozzi (Pasiano di Pordenone) per violazione delle norme sulla distanza nelle costruzioni. E poi la condanna nei confronti della Fondazione (ex Ipab) Villa Russiz di Capriva al risarcimento di 800mila euro e quella verso un docente universitario a risarcire oltre 1,1 milione all'Università di Udine per aver percepito indebitamente l'indennità aggiuntiva prevista per i docenti a regime di tempo pieno. Contestati, infine, 387mila euro, per lavori non realizzati, percepiti da un'Associazione privata per promuovere il Parco del Volo di Campoformido.
Elisabetta Batic
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino