IL CASO SANTA LUCIA DI PIAVE Il sindaco Szumski toglie i sigilli alle aree giochi

IL CASO SANTA LUCIA DI PIAVE Il sindaco Szumski toglie i sigilli alle aree giochi
IL CASO SANTA LUCIA DI PIAVE Il sindaco Szumski toglie i sigilli alle aree giochi all'interno dei parchi comunali, disobbedendo nuovamente alle norme stabilite dal governo. Da...

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IL CASO
SANTA LUCIA DI PIAVE Il sindaco Szumski toglie i sigilli alle aree giochi all'interno dei parchi comunali, disobbedendo nuovamente alle norme stabilite dal governo. Da ieri i bambini possono di nuovo accedere agli impianti ludici non più transennati con il classico nastro bianco e rosso. «Domani togliamo i nastri ai giochi dei parchi ha annunciato lunedì sera il primo cittadino sulla sua pagina Facebook personale Bambini divertitevi». L'accesso ai parchi pubblici è consentito dal 4 maggio, anche se resta l'obbligo di non creare assembramenti. Ma le giostrine sono rimaste vietati per evitare che i bambini venissero troppo a contatto tra di loro e anche con i giochi stessi.

IL DECRETO
Il decreto ministeriale stabilisce che le strutture ludiche installate nelle aree verdi pubbliche vengano rese nuovamente accessibili da lunedì prossimo 18 maggio, come si prospetta per altre attività. «Occhio alle carte del Prefetto» ha commentato un cittadino, in riferimento all'ultima diffida ricevuta da Szumski dal Prefetto a riguardo della prospettata, da parte del primo cittadino, apertura anticipata (dal 4 maggio) delle attività di parrucchieri ed estetiste. «Così le vecchiette del parco Bolda la smettono di farmi foto» ha commentato un'altra cittadina. Szumski è tornato pure sulla questione dell'apertura anticipata delle attività: «Allora si riapre il 18 bar, ristoranti parrucchieri. Se lo chiedo io, che ho curve di contagi, ricoveri e decessi ferme da decine di giorni, arrivano diffide prefettizie e Digos; se lo chiedono gli altri invece sono bravi. Andè in mona». Nella vicina Conegliano «siamo pronti a riaprire dice il sindaco Fabio Chies Aspettiamo lunedì prossimo, come da direttiva ministeriale. I parchi sono aperti dalla scorsa settimana, ma i giochi non sono accessibili, come previsto dal decreto». Stessa situazione a Treviso e negli altri centri della Marca.
A MOGLIANO

Il nastro bianco e rosso per delimitare l'area interdetta dei giochi per bambini non soltanto strappato, ma pure ridotto in tanti piccoli pezzi, infine buttati a terra sparsi intorno alle giostrine. Anche il nastro che delimitava qualche panchina è stato rotto e gettato a terra. A poco sono serviti i cartelli di avviso di divieto di accesso alle aree gioco interdette messi in bella vista in tutti i parchi cittadini di Mogliano, aperti da giovedì scorso. Sabato mattina la spiacevole sorpresa si è presentata nell'area verde del Parco del Sole ovest, appena alla seconda giornata di riapertura: «Sulle panchine ci si può sedere una persona alla volta e per questo sono state delimitate con il nastro per il distanziamento d'obbligo spiega il sindaco di Mogliano, Davide Bortolato - Anche il nastro vicino ad alcune giostrine per i bambini più piccoli è stato strappato e buttato per terra». Un'altra segnalazione di totale inosservanza del divieto di assembramento giunge stavolta dal Parco Primavera, nei pressi delle piscine, dove un gruppo di ragazzi si era incontrato per giocare a calcio. Per ampliare il raggio d'azione dei controlli il Comune ha così deciso di mettere in campo due squadre di volontari, una decina di persone, con il compito di tenere d'occhio, mattina e pomeriggio i parchi pubblici moglianesi (del Sole, Arcobaleno e Primavera). Le due squadre sono entrate in azione già da sabato mattina dopo la segnalazione: «Si tratta di volontari che fanno parte della Protezione Civile dice il sindaco Una squadra con servizio di controllo. Che in caso di necessità o emergenza è supportata da una pattuglia di coordinamento della Polizia locale».
Elisa Giraud
Alessandra Vendrame
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Il Gazzettino