IL CASO PADOVA Espulsioni, ordini di allontanamento, divieti di dimora. E, come

IL CASO PADOVA Espulsioni, ordini di allontanamento, divieti di dimora. E, come
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IL CASO
PADOVA Espulsioni, ordini di allontanamento, divieti di dimora. E, come se non bastasse, pure un arresto di un mese fa. No, non è bastato nemmeno questo. Un tunisino di 29 anni è stato arrestato giovedì pomeriggio dagli agenti della Squadra Mobile e il reato è sempre lo stesso: detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Appena tornato in libertà aveva subito ripreso la sua attività.

Il giovane, senza fissa dimora, è stato notato alle 16 dai poliziotti in borghese. Era in via Jappelli, nei pressi dell'area verde delimitata sul lato opposto da via Morgagni. Un'area spesso monitorata dai poliziotti. Giunti al'intersezione con Via Vesalio, gli agenti notano due giovani di origine maghrebina seduti su una panchina. Osservati a distanza per un breve periodo, i due vengono raggiunti dopo qualche minuto da un giovane italiano anche lui proveniente a piedi da Via Morgagni. È il cliente. Seduto qualche istante assieme ai due nordafricani, inizia a confabulare con loro. Uno dei due stranieri, con indosso una maglia scura con strisce gialle, gli consegna qualcosa ricevendo in cambio una banconota da 10 euro. Avvenuto lo scambio, il giovane italiano si congeda dagli altri due, dirigendosi verso Via Gozzi. Ma viene subito fermato.
LA SCOPERTA
Sottoposto a controllo, il ragazzo consegna ai poliziotti un involucro contenente della sostanza stupefacente, accertata poi essere eroina. «L'ho appena acquistata da uno straniero». I poliziotti della Squadra Mobile fermano il soggetto già in precedenza individuato, ancora seduto sulla panchina. È già ben noto alle forze dell'ordine. Irregolare sul territorio nazionale, con numerosi alias, risulta destinatario di più espulsioni ed ordini di allontanamento dal territorio nazionale, nonché già tratto in arresto sempre per spaccio di eroina lo scorso 9 luglio. Un mese fa. Rimesso in libertà, gli era stato notificato il divieto di dimora a Padova. Un divieto mai osservato. Accompagnato in questura, è stato arrestato e ristretto nelle camere di sicurezza.
Il giovane acquirente, un diciotenne proveniente da Pontelongo, ha dichiarato di essere giunto a Padova insieme ad alcuni suoi amici ed una volta sceso alla fermata Boschetti di essersi recato da solo in via Morgagni dove avrebbe poi incontrato il cittadino nord africano cui avrebbe chiesto ed ottenuto la roba in cambio di 10 euro. È stato sanzionato e segnalato alla Prefettura come consumatore.
I NUMERI

Lo scorso novembre il prefetto ha fornito ad ogni sindaco una tabella con i reati denunciati nel territorio comunale, soffermandosi poi sul fenomeno dello spaccio. I dati in possesso della Prefettura dicono che nella cintura urbana nel 2017 erano stati sequestrati 138 chili di stupefacente mentre nel 2018 il numero è più che raddoppiato: 309. Sono 172 invece i chili recuperati dalle forze dell'ordine nei primi sei mesi del 2019, a dimostrazione di un ulteriore aumento. «Questo dato va letto in un'ottica positiva - aveva osservato il prefetto -. Non significa che ci sono più spacciatori in giro, significa che l'attività di contrasto è aumentata».
G.Pip.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino