IL CASO FELTRE Il garbuglio, alla fine, è stato risolto. La 66enne feltrina

IL CASO FELTRE Il garbuglio, alla fine, è stato risolto. La 66enne feltrina
IL CASOFELTRE Il garbuglio, alla fine, è stato risolto. La 66enne feltrina che risultava già vaccinata a Verona, alla fine è riuscita a prenotare il suo appuntamento all'Usl 1...

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IL CASO
FELTRE Il garbuglio, alla fine, è stato risolto. La 66enne feltrina che risultava già vaccinata a Verona, alla fine è riuscita a prenotare il suo appuntamento all'Usl 1 Dolomiti. E' stata la Regione a intervenire in prima persona, per sbrogliare la matassa. Nella giornata di ieri, infatti, Rosaria è stata raggiunta al telefono dalla segretaria dell'assessore alla sanità del Veneto, Manuela Lanzarin che le ha chiesto l'autorizzazione a intervenire per spedire una mail di chiarimento all'azienda sanitaria Bellunese (che nel frattempo si era anche già attivata anche autonomamente). A stretto giro la richiesta è stata accolta e il Servizio di prevenzione di Belluno ha a sua volta telefonato alla signora per vaccinarla il giorno stesso. Ma Rosaria, che proprio non si attendeva un simile invito dopo né di veder risolta la questione che si trascinava da diversi giorni in cosi poco tempo ha dovuto rinviare di qualche giorno perché ieri si trovava fuori Feltre. Poco male, ora che tutto è stato chiarito l'appuntamento è stato comunque fissato: sarà il 24 a Feltre. Ma facciamo un passo indietro. La storia era iniziata con il tentativo della donna di prenotare per sé la vaccinazione attraverso il portale dedicato. Allora l'unico timore di Rosaria era quello di non trovare posto, di venire rimbalzata indietro e di dover attendere la riapertura della finestra per sperare di avere la sua dose, certo non si attendeva di scoprire che no, non aveva diritto perché risultava già vaccinata lo scorso 24 marzo alla Fiera di Verona. Non solo, risultava anche già in lista per ricevere la seconda dose. Sembrava una beffa, ma era un chiaro errore del sistema, peraltro nemmeno così raro perché proprio sulle pagine di questo giornale la signora aveva letto solo pochi giorni prima la lettera di una cittadina che aveva vissuto lo stesso iter. Ma Rosaria, con l'Usl scaligera, non ha mai avuto niente a che fare. Non era evidentemente lei la donna già vaccinata a fine marzo. Chiama quindi il numero verde per segnalare l'errore e lì inizia un iter che sembra far girare intorno senza arrivare ad una soluzione. «Mi viene detto che quando appare questa scritta racconta significa che qualcuno ha prenotato e che per sbloccare bisogna disdire la prenotazione, che ovviamente non ho. Segnalo la cosa e mi viene allora detto di chiamare il numero specifico per la provincia di Belluno. Telefono ma mi sento dire che devo contattare il numero verde: sono di fronte al classico cane che si morde la coda». Sembrava tutto troppo complicato e di difficile risoluzione fino a ieri, quando la matassa è stata sbrogliata ed è stata trovata una soluzione così veloce da aver preso in contropiede la stessa Rosaria.

Alessia Trentin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino