IL CASO BELLUNO Unità cinofile al lavoro ai parchi pubblici cittadini. Dopo

IL CASO BELLUNO Unità cinofile al lavoro ai parchi pubblici cittadini. Dopo
IL CASOBELLUNO Unità cinofile al lavoro ai parchi pubblici cittadini. Dopo la morte di un cane a Nogarè la magistratura ha aperto un'indagine e la Polizia Provinciale insieme...

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IL CASO
BELLUNO Unità cinofile al lavoro ai parchi pubblici cittadini. Dopo la morte di un cane a Nogarè la magistratura ha aperto un'indagine e la Polizia Provinciale insieme agli uomini della polizia locale sono entrati in azione nelle altre aree verdi della città. Già a partire da mercoledì, quando si è diffusa la notizia della morte per avvelenamento del cucciolo di pastore tedesco e ne sono state informate le forze dell'ordine, sono partiti i controlli a campione in alcuni parchi pubblici, per verificare l'eventuale presenza di altri bocconi avvelenati. Sulla questione interviene anche il sindaco Jacopo Massaro, responsabile della salute pubblica della comunità. «Quanto accaduto a Nogarè è gravissimo, non solo per la morte dolorosa del cane - attacca il primo cittadino , ma soprattutto perchè questi bocconi avvelenati sono stati abbandonati in un parco pubblico, dove passano animali e bambini. Solo un incosciente ed un irresponsabile può compiere un gesto tanto stupido e vile come disseminare esche in un luogo dedicato al relax e al gioco dei più piccoli. Ricordiamo che l'avvelenamento, o il semplice tentativo o, ancora, i maltrattamenti aggravati dalla morte, sono reati penali, - sottolinea ancora il sindaco che comportano ammende e anche la reclusione. È inaccettabile che nel 2018, soprattutto in una città come Belluno impegnata nell'educazione ambientale, nell'attenzione verso le attività dei più piccoli, nel riconoscimento del benessere animale, ci siano ancora persone che mettono a rischio l'incolumità e la vita degli altri, a partire dai più piccoli».

L'agonia del povero cucciolo che lunedì aveva ingoiato un pezzo di wurstel farcito di lumachicida al parco di via Tenente Colonnello Carlo Calbo, o nelle immediate vicinanze, è terminata martedì nella maniera più tragica possibile. È una morte dolorosa quella a cui vanno incontro le vittime in casi come questo, perchè la metaldeide provoca una sintomatologia neurologica molto violenta, accompagnata da tachicardia e congestione, diarrea e vomito. Il parco di Nogarè era già stato teatro di simili episodi qualche anno fa, mentre a febbraio veleno topicida era stato trovato sparso a terra in bocconi di colore rosso ai giardini centrali di piazza dei Martiri.
Alessia Trentin
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Il Gazzettino