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Spostare il casello dellA4 in un buco del territorio di Annone, un metro sotto il livello del mare, non ci sembra un'idea saggia: se si paventano problemi di sicurezza per la futura uscita da Venezia a causa dell'accorciamento delle corsie di svincolo perché non si pensa di spostare le attuali barriere da sud a nord dell'arteria autostradale?. Andrea De Carlo, ex vicesindaco e attuale capogruppo di Insieme per il Paese, interviene sul tema dello spostamento del casello, oggi a ridosso del centro di San Stino: Non faremo le barricate ma secondo noi ci sembra poco economico costruire ex novo un casello, e poco saggio sotto l'aspetto idraulico trasferirlo in una zona a rischio di allagamento. Senza contare il rischio di danneggiare i vigneti del Doc Lison Pramaggiore.
Come Amministrazione dobbiamo ancora prendere posizione anche perché dopo l'incontro di giugno con Autovie non c'è stato più alcun contatto tecnico e non conosciamo ancora i dettagli dell'operazione dice il primo cittadino Victor Luvison . Al momento posso solo affermare che per Annone il trasferimento del casello nel suo territorio potrebbe essere un'opportunità che va comunque approfondita. Sulla questione del rischio idraulico anche dal Consorzio di Bonifica mettono le mani avanti.
E' da 7 anni spiega il direttore del Consorzio Sergio Grego -, da quando il progetto di allargamento dell'autostrada tra Portogruaro e San Donà è stato sospeso, che non ci occupiamo della questione casello, comunque posso confermare che il sito scelto è il luogo più basso della bonifica idraulica meccanica di quelle aree oltre che essere il più lontano dal mare: è una sorta di vasca di laminazione per il territorio. Quindi per collocarvi il nuovo casello bisogna adeguare gli impianti. Ma anche l'ipotesi, invece, di spostare a nord dell'autostrada, le attuali barriere, andrebbe a configgere con il sistema di canali. (m.mar.)
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Il Gazzettino