Il calcio ricorda Ferdinando e la famiglia vuole giustizia

Il calcio ricorda Ferdinando e la famiglia vuole giustizia
L'INCHIESTA BELLUNO Una partita dedicata a Ferdinando Casanova, il veterano del Belluno calcio, morto il 6 settembre 2016 a 75 anni, al pronto soccorso del San Martino di Belluno....

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L'INCHIESTA
BELLUNO Una partita dedicata a Ferdinando Casanova, il veterano del Belluno calcio, morto il 6 settembre 2016 a 75 anni, al pronto soccorso del San Martino di Belluno. Ieri gli amici veterani del Belluno calcio lo hanno ricordato nel match giocato a Limana. Una morte che potrebbe avere un colpevole quella di Casanova, visto che c'è un infermiere a giudizio per omicidio colposo. Ma la Procura non ha ravvisato responsabilità dei 4 medici finiti nell'inchiesta: ha chiesto e ottenuto l'archiviazione. E la famiglia Casanova, che ieri era presente alla partita organizzata in memoria di Ferdinando, preferisce non commentare in modo approfondito la notizia dell'archiviazione di una parte del procedimento. Aspetta di leggere le motivazioni che solo nei prossimi giorni verranno rese note. «È solo una parte dell'inchiesta ad essere conclusa - precisa il figlio Erik Casanova - mentre l'altra ha accertato di come Usl ed il suo personale non abbia vigilato su nostro padre Ferdinando lasciandolo morire, senza monitorarlo con l'attenzione che è prescritta per legge. Per questo è già fissato un processo con persone rinviate a giudizio». La famiglia continua: «Stupisce solo che in questa inchiesta che ci riguarda venga chiamata a rispondere un dipendente di turno quella sera in Pronto Soccorso e non anche il medico o i medici che quella sera avevano la responsabilità di quel reparto. Ma su questo non ci arrendiamo ed ancora tante cose verranno approfondite ancora in tutte le altre sedi civili, penali ed amministrative che la legge consente fino al Ministero della Santità. Due casi di morti sospette per patologia cardiaca a poco meno di 10 giorni di distanza l'una dall'altra è indice che qualcosa non va e lo approfondiremo. Nei prossimi giorni vi daremo conto del nostro percorso di inchiesta. Vogliamo tenere alta l'attenzione su questi casi, perché non abbiano a ripetersi e perché si chiarisca ogni aspetto».

Olivia Bonetti
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Il Gazzettino